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Immigrati: Frattini, tante domande su riforma Ferrero
Vi sono "alcune domande aperte" riguardo le anticipazioni del nuovo disegno di legge del governo che riformera' la normativa sull'immigrazione.
di Redazione
Vi sono “alcune domande aperte” riguardo le anticipazioni del nuovo disegno di legge del governo che riformera’ la normativa sull’immigrazione. E’ Franco Frattini, commissario europeo alla Liberta’, sicurezza e giustizia a sottolinearle precisando che “il governo dovra’ approvare in Consiglio dei Ministri il ddl e poi notificarlo alla Ue”, anticipa AdnKronos. Frattini si chiede “in primo luogo come si concilia il cosiddetto permesso di soggiorno per ricerca di lavoro con la mancanza di regole contro il lavoro nero. Chi cerca un lavoro e un lavoro non ce l’ha e’ indotto inevitabilmente al lavoro nero”. “Come si fa poi -prosegue Frattini, intervenuto al dibattito ‘Piu’ sicuri, piu’ liberi’ organizzato dal forum parlamentare.Italia a palazzo Giustiniani- a chiedere l’autosponsorizzazione ad un aspirante immigrato imponendogli di depositare alcune decine di migliaia di euro in una banca italiana? Non c’e’ forse il rischio che questo dia ai trafficanti la possibilita’ di prestare le somme e di avere cosi’ in loro dominio l’immigrato?”. A giudizio di Frattini “e’ necessario un ragionamento sereno sui cpt. L’Europa e’ uno spazio comune senza frontiere interne e l’Italia e’ obbligata ad evitare che persone dichiaratamente illegali escano dai cpt e attraversino le frontiere senza controlli”. Da dicembre lo spazio Schengen si allarghera’ a nuovi Stati membri e si circolera’ senza passaporto dal Portogallo alla Lettonia. Ci sara’ quindi uno spazio di liberta’ senza precedenti ma servira’ anche un’azione europea per controbilanciare il diritto di movimento con il dovere della prevenzione e della repressione dei reati. L’Europa necessita di un approccio globale alle strategie sulla sicurezza e sull’immigrazione. All’incontro, presieduto da Ignazio La Russa, ha preso parte tra gli altri Maurizio Gasparri, che ha difeso la filosofia della legge Bossi-Fini attualmente in vigore. Una legge, ha rilevato, che coniuga “le ragioni dell’accoglienza con l’esigenza di una maggiore severita’. E’ una legge valida, e’ inevitabile -ha aggiunto- prevedere l’istituto dei Cpt come luoghi dove chi arriva clandestinamente sia identificato. Il governo vuole sostituirli con tre tipi diversi di circuiti, che rischiano di produrre confusione”. L’immigrazione, ha rilevato Jole Santelli, e’ uno dei temi “che vanno sottratti al confronto demagogico perche’ si tratta di argomenti che interessano il Paese. Come avvenuto per la legge di riforma dei servizi, e’ necessario trovare una strada comune per cercare di risolvere certe problematiche. La riforma dell’intelligence e’ necessaria per la sicurezza e la stabilita’ del Paese e questa prova di responsabilita’ politica -ha aggiunto l’ex sottosegretario alla Giustizia- e’ un risultato che mi auguro diventi la strada da percorrere su altri temi altrettanto importanti”. Nel riferirsi alle nuove norme predisposte dal governo, Santelli ha sottolineato l’esigenza di “evitare misure dannose. Non possiamo consentirci di scommettere sul futuro del Paese”. (
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