Formazione

Immigrati: Forum Terzo settore farà manifestazione a marzo

Contro il ddl varato dal governo Berlusconi che «rappresenta un sicuro arretramento»

di Gabriella Meroni

Una grande manifestazione, con i sindacati, a marzo per dire “no” al ddl Bossi-Fini ”che riduce il tema dell’immigrazione a un problema di mero ordine pubblico”. L’ ha annunciata oggi il Forum permanente del terzo settore durante la sua assemblea nazionale, occasione per fare anche un bilancio dei rapporti con Governo e Parlamento. E a questo proposito, in particolare sulle politiche internazionali, il Forum ha scritto una lettera aperta al presidente del consiglio. La data esatta della protesta contro il provvedimento Bossi-Fini non e’ stata ancora decisa ma gia’ si sa che sara’ messa in calendario per i primi giorni del mese. Il Forum non aderisce (ma singole sigle che ne fanno parte invece parteciperanno) alla manifestazione di domani contro lo stesso ddl, partita dall’iniziativa di un drappello di intellettuali e fortemente sostenuta dal Social Forum (alcuni esponenti del quale, Agnoletto in testa, erano comunque presenti all’assemblea odierna del terzo settore), ma – assicura il portavoce del Forum Edo Patriarca – non c’e’ una frattura. ”Certo – spiega – ci sono alcune divergenze ma sui grandi obiettivi concordiamo: non tutti aderiamo al corteo di domani ma se cogliera’ l’obiettivo sara’ utile e importante”. Quanto al merito del ddl contestato, Patriarca ha ribadito che ”parte da una logica sbagliata ritenendo l’immigrazione soltanto una questione di ordine pubblico tanto che i contratti di lavoro saranno garantiti dalle prefetture”. ”Noi chiediamo invece che venga attuata quella parte della legge Turco-Napolitano rimasta sulla carta, che venga migliorato quel provvedimento. Il ddl varato dal governo Berlusconi rappresenta un sicuro arretramento”. Patriarca ha quindi criticato la scarsa capacita’ dell’esecutivo di aprirsi a un confronto con le organizzazioni che da anni si occupano di immigrazione. Sull’altro grande tema affrontato oggi, e al centro della lettera aperta a Berlusconi, Patriarca ha ricordato, tra le tante richieste non accolte dal Governo, quella di aumentare i fondi pubblici a favore dei Paesi in via di sviluppo e il mancato avvio di un tavolo permanente di consultazione tra ministero degli Esteri e Forum.


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