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Immigrati e Ue: rimesse per 27 miliardi di euro
Cresce il volume di denaro che gli immigrati in Europa riescono a rimandare nei propri Paesi, secondo l'Eurostat.
Nel 2006 il flusso di risparmio accumulato dai lavoratori stranieri che vivono e lavorano nell’Unione europea hanno mandato a casa grazie alle rimesse 27 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 23 miliardi dell’anno precedente. E’ il risultato di un’indagine commissionata dalla Direzione per gli affari economici della Commissione europea all?Ufficio statistico Eurostat.
L’Italia e’ il terzo paese tra i 27 stati membri dell’Ue per le rimesse degli immigrati.
Per la prima volta Bruxelles ha tracciato, relativamente al 2004, una mappa dei flussi delle rimesse individuando i paesi di origine e quelli di destinazione. L?Italia figura al terzo posto tra gli Stati comunitari per rimesse inviate, con 4,4 miliardi di Euro su un totale di circa 27 miliardi e il maggiore flusso monetario è diretto in Albania.
Di questi, 19,2 miliardi sono diretti verso paesi extracomunitari – 4,4 miliardi verso il Nord Africa, 3,2 miliardi verso l’Africa subsahariana, 2,9 miliardi verso l’America Latina e 2,4 miliardi verso l’Asia ; solo 6,8 miliardi restano all’interno dell’Unione.
I dati, forniti dai vari Stati membri, tengono tuttavia conto esclusivamente dei canali ufficiali, lasciando pertanto fuori una ingente parte di rimesse che viaggia attraverso conoscenti ed amici che tornano nel paese di origine
L’talia, il nostro paese, un tempo era interessato dai flussi inversi di rimesse, ricevendone in larga parte dagli emigranti residenti all?estero, fa notare il sito www.impresaetnica.it.
Attualmente, dopo Spagna e Gran Bretagna, è il terzo paese in Europa per rimesse verso l’estero, pari a 4,4 miliardi di euro, di cui 3,2 miliardi diretti fuori dell’UE e 1,1 miliardi verso altri stati membri. La fetta più consistente delle rimesse italiane, con 660 milioni di euro, si dirige verso l’Albania.
L’ammontare delle rimesse si basa sui dati comunicati all’Eurostat dai 27 Stati membri nell’ambito delle rilevazioni condotte per il monitoraggio dell’andamento della bilancia dei pagamenti. Vengono pertanto computati solo i flussi di denaro che viaggiano attraverso canali convenzionali, rimanendo escluse tutte le altre forme, pur largamente adottate dai migranti
Secondo un rapporto del Cespi , le rimesse, rappresenta ancora una categoria ampiamente sottostimata dalle rilevazioni statistiche ufficiali e sottolinea che la questione della qualità delle rimesse in termini di risorsa effettiva ed efficace per il finanziamento dei processi di crescita economica, sociale ed umana dei Paesi in via di sviluppo sollecita la ricerca e progettazione di interventi innovativi. |
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