Economia

Immigrati e giovani in pole position

Ecco i risultati della ricerca realizzata da Unioncamere sulla struttura professionale delle assunzioni nell'impresa sociale presentata a Bertinoro

di Redazione

Più giovani, più donne, più laureati, tanti immigrati. Questi in sintesi i risultati di una ricerca realizzata da Unioncamere sulla struttura professionale delle assunzioni delle imprese sociali e presentata nella sessione finale delle Giornate di Bertinoro, dal segretario generale dell’organizzazione Claudio Gaglairdi. A fianco di una preponderanza nell’assunzione di giovani (63% nel 2012) e donne (28,7%) nelle imprese sociali, decisamente superiore rispetto al dato relativo all’economia in generale», ha detto Gagliardi, «si riscontra una forte incidenza di lavoro immigrato nelle imprese sociali, superiore al 20% delle assunzioni, che permette di riconoscere le imprese sociali come potente veicolo di integrazione».

Inoltre, la ricerca ha rilevato un forte interesse delle imprese sociali nella qualificazione delle professionalità inserite in azienda, prevedendo da un lato un dato doppio di laureati assunti rispetto al dato nazionale (27,7% rispetto al 14% a livello nazionale e 9 punti percentuali in più rispetto al dato 2011), con una maggiore incidenza di questa tipologia di qualifica nei settori dell’istruzione, della sanità, ma anche in ICT, cultura, sport, attività collegate al benessere e ricreative e dall’altro la formazione in entrata per l’80% delle figure professionali. «Altro elemento rilevante è la crescita costante dal 2006 al 2012, e consolidata quest’anno per alcune categorie professionali, di professioni high skill, che va dal 26,8% nel 2006 fino al 35 e 34,3% negli ultimi due anni», spiega Gagliardi. «Si assumono con molta più frequenza figure legate alla programmazione, organizzazione e gestione aziendale, nonché alla funzione commerciale delle imprese social, contro la tendenza ad un investimento sulla produzione degli anni passati. Ciò rileva la necessità di figure che sappiano scovare nuove opportunità e rappresentare al meglio i servizi che l’impresa sociale può offrire»


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