Cultura

Immigrati: De Poli, in arrivo infermieri stranieri

L'assessore regionale alle Politiche sociali e coordinatore delle Regioni nel settore sottolinea che anche gli infermieri stranieri rientrano fra le categorie esenti dai limiti all'ingresso per lavo

di Paolo Manzo

”Finalmente, con la nuova legge sull’immigrazione, anche gli infermieri stranieri rientrano fra le categorie esenti dai limiti all’ingresso in Italia per motivi di lavoro”. A sottolinearlo e’ Antonio De Poli, assessore regionale alle Politiche sociali e coordinatore delle Regioni nel settore. ”L’articolo 22 della legge Bossi-Fini -continua De Poli- segna un fatto importantissimo per l’assistenza agli anziani e ai disabili del Veneto”. De Poli, inoltre, fa presente che l’articolo della legge Bossi-Fini ”accoglie le reiterate richieste delle regioni, in particolare del Veneto, di inserire gli infermieri stranieri nelle quote speciali della legge sull’immigrazione e fa tirare un sospiro di sollievo agli ospedali, alle strutture residenziali regionali (oltre 250), ai circa 24 mila anziani la’ ospitati, alle migliaia di disabili e alle loro famiglie”. ”Credo che per le sorti della societa’ italiana e veneta sia molto piu’ importante -sottolinea De Poli- dare il via libera agli infermieri stranieri piuttosto che alle ballerine e ai calciatori”. ”E’ un risultato di grande portata -aggiunge l’esponente veneto- per il quale la regione Veneto ha incalzato per anni il governo, i ministeri competenti, il Parlamento , prospettando loro incessantemente la insostenibilita’ della situazione veneta a fronte di una carenza di circa 2 mila infermieri rispetto alle esigenze di assistenza presenti negli ospedali e nelle case di riposo”. L’assessore regionale ricorda anche che ”gia’ nel maggio del 2001 il Veneto aveva scritto alle massime autorita’ di governo chiedendo l’emanazione di un decreto urgente sull’equipollenza dei titoli”. Sui rapporti con enti e stati esteri per ‘l’importazione’ di infermieri stranieri l’esponente veneto cita i collegamenti presi dalla regione con l’Uruguay, Sarajevo, la Croazia, la Bielorussia e la citta’ di San Pietroburgo. Nel frattempo spiega l’assessore regionale ”la giunta veneta sta lavorando su una nuova, basilare, figura assistenziale: quella dell’Oss (operatore socio sanitario con specialita’) che riuscira’, nel giro di un paio d’anni, a dotare le strutture socio sanitarie di 20-25 mila operatori che aiuteranno non poco a far fronte alla situazione”. E ancora, l’assessore rende noto che ”la giunta regionale sta mettendo mano ad una revisione dei parametri organizzativi delle strutture residenziali e ha deliberato di riconoscere lo stato di emergenza in queste strutture, consentendo fino al 31 dicembre prossimo, la possibilita’ di impiegare al loro posto infermieri generici o personale infermieristico straniero”. Infine, De Poli ricorda che e’ stato firmato il decreto ministeriale che autorizza la regione Veneto, prima in Italia, ad istruire direttamente le pratiche di ricnoscimento del titolo professionale degli infermieri stranieri, decreto che velocizzera’ di molto le procedure, passando i compiti alla regione mentre al ministero tocchera’ solo l’emissione dei singoli decreti di riconoscimento.


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