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Immigrati, boom di donne imprenditrici

Non sono solo le infermiere o le badanti. UnionCamere stila la classifica delle Regioni più aperte all'imprenditorialità straniera femminile: prima la Lombardia, seguita a ruota da Campania e Lazio

di Redazione

Sono oltre 43mila le aziende a conduzione femminile iscritte al registro delle imprese delle Camere di Commercio, più di 20mila operano operano nel settore del commercio e sono distribuite a macchia di leopardo un po' in tutto il territorio nazionale, con la Lombardia capofila della classifica delle regioni (con 2.558 imprese), tallonata da Campania e Lazio.

Sono i dati che emergono dal monitoraggio condotto da Unioncamere, l'Unione delle Camere di Commercio italiane. La Lombardia, che peraltro concentra il maggior numero di imprese di immigrate a livello regionale (6.671), si dimostra terra di opportunità per le imprenditrici extracomunitarie. La regione vanta infatti il primato della presenza femminile di origine non italiana anche in altri settori: quello degli Alberghi e ristoranti (496 su 2.361 imprese totali), quello dei Servizi pubblici e personali (426 su 2.361 imprese totali), quello dei Servizi alle imprese (827 su 3.112 imprese totali), quello dei Trasporti e comunicazioni (500 su 1.664 imprese totali). Così come in altri settori meno rappresentati: le Costruzioni (190 su 1.036 imprese totali), Banche ed assicurazioni (64 su 392 imprese totali).

La Toscana, terra in cui sui servizi prevale la vocazione artigianale e industriale, è invece capofila della classifica regionale della presenza di imprenditrici immigrate nel settore manifatturiero: 2.002 le imprese in questa regione su un totale di 7.761. Basti pensare per esempio al distretto tessile di Prato, dove abbondano le imprese extracomunitarie, a partire dalle cinesi. La manifattura di donne extracomunitarie è comunque presente in maniera consistente anche in Lombardia e Emilia Romagna.

Alla Sicilia, invece, il primato per la diffusione di imprese femminili di immigrate nel settore agricolo: 403 su un totale di 2.933. Le 7 imprese venete pongono poi la regione in cima alla esigua lista delle imprese di immigrate del settore della Pesca (che conta solo 20 imprese di donne immigrate totali; le 33 laziali in quella delle 139 imprese di immigrate del settore dell'Istruzione; le 23 piemontesi in quella delle imprese di immigrate attive nella Sanità privata (118 quelle totali).


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