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Immigrati: Ascoli, pronti centinaia di ricorsi

Dopo la pronuncia della Corte costituzionale in arrivo le prime azioni giudiziarie contro i provvedimenti di espulsione e arresto

di Francesco Agresti

Centinaia di ricorsi per chiedere l’annullamento dei decreti di espulsione o degli arresti degli immigrati che vivevano nella provincia di Ascoli Piceno.. E’ quello che rischiano di dover affrontare nei prossimi mesi i tribunali della provincia marchigiana, dopo le due sentenze della Consulta che hanno dichiarato incostituzionale alcuni articoli della legge Bossi-Fini.

Questa mattina, presso il tribunale di San Benedetto del Tronto è stato discusso un ricorso contro l’espulsione di un cittadino senegalese. Gli avvocati Andrea Rosenthal e Emanale Massei hanno chiesto l’annullamento del processo penale, ma per il momento il giudice competente ha rinviato l’udienza alla prossima settimana, in attesa delle modifiche normative che dovrà adottare l?esecutivo.. “Presto presenteremo ricorso?, spiega l’avvocato Rosenthal, ?contro le ordinanze di espulsione o di arresto senza convalida del magistrato in almeno tre casi, piuttosto gravi.

Il primo riguarda una vicenda di una donna rumena che a San Benedetto assisteva un anziano malato e costretto a letto, e che un mese fa e’ stata espulsa in maniera sbrigativa perché in possesso solo di un visto (sufficiente per tre mesi secondo un accordo fra Italia e Romania), e non del permesso di soggiorno. L’anziano e’ rimasto ora solo e abbandonato, e in una condizione che e’ facile immaginare. Il secondo caso?, prosegue l?avvocato, ?riguarda un rumeno che per ignoranza incolpevole, si è presentato in questura perché aveva smarrito il passaporto, e lì è stato subito arrestato. Il terzo riguarda invece un nigeriano, che era fuggito in Italia dopo che in patria gli avevano ucciso la donna e un figlio, e che poi è stato obbligato a lasciare anche il nostro Paese?. Per questo caso?, conclude Rosenthal, ?chiederemo che all’uomo venga concesso l’asilo politico?

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