Politica

Immigrati: alle Poste il permesso di soggiorno, ma a pagamento

L'incontro con il Viminale è fissato per la prossima settimana. Alle Poste spetterà la raccolta dei documenti necessari e il coordinamento le questure.

di Chiara Sirna

Era già stato stabilito da un proptocollo firmato dal governo Berlusconi e ora dovrebbe diventare realtà. A metà della prossima settimana infatti è previsto in calendario un incontro tra Poste italiane e Viminale per programmare le procedure definitive da mettere in campo per il passaggio del rilascio del permesso di soggioorno agli sportelli postali. Alle Poste dunque spetterà la raccolta dei documenti necessari a inoltrare domanda e poi il coordinamento con gli uffici stranieri delle questure preposti. Ma c’è una novità. Il tutto avverrà a pagamneto. Si partirà da un costo fisso di 30 euro ai quali se ne dovranno aggiungere altri 14 (come già avviene oggi) per le marche da bollo. Totale: 44 euro. Alcuni comuni invece, tra i quali probabilmente rientreranno Prato, Ancona, Bologna, Verbania e Frosinone, sperimenteranno il permesso elettronico, per il quale però il prezzo dovrebbe lievitare di altri 27 euro. L’Anci intanto (associazione nazionale dei comuni italiani) ha ottenuto una promessa: nella riforma della legge Bossi-Fini si prevederà il passaggio del rilascio del permesso di soggiorno agli enti locali. Motivo per cui si deduce che la gestione delle Paste sarà provvisoria, giusto il tempo necessario all’Anci per attrezzarsi a dovere. Che a quanto pare però non sarà breve. L’associaizone dei comuni ha annunciato infatti che la messa all’opera di un sistema operativo ad hoc comporterà almeno tre anni di lavori. Intanto il Comune di Prato, contrario, insieme ad altri comuni, al protocollo con Poste italiane, in settimana incontrerà il Viminale per discutere come preservare le ?buone prassi? sperimentate in questi anni.


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