Politica

Immigrati: Acli, finirà come nel 2002

«Si arriverà a una sanatoria», dice Andrea Olivero

di Redazione

«Sovrapporre criminalità e immigrazione genera solo confusione». Questo il commento del presidente delle Acli Andrea Olivero al decreto sicurezza presentato ieri dal Consiglio dei ministri a Napoli.

«L’impressione – spiega – è che si continui a legiferare senza porsi il problema dell’applicazione concreta delle norme». La questione delle cosiddette “badanti” è un esempio. «Prima si annuncia la legge, subito dopo si dice “per loro non vale”. E si è costretti a immaginare un’applicazione differenziata delle norme, che oltre ad essere farraginosa appare discriminatoria. Le colf non sono le uniche lavoratrici indispensabili in questo paese. Perché regolarizzare la “badante” e non l’operaio?»

«Alla fine – dice il presidente delle Acli – tra le norme che resteranno inapplicate e quelle che saranno modificate perché dichiarate incostituzionali, finirà come nel 2002, si arriverà – come è giusto – ad una regolarizzazione generale dei lavoratori immigrati. Tanto più che sono proprio le norme restrittive, come ha dimostrato la Bossi-Fini, che favoriscono l’irregolarità e la clandestinità degli immigrati, rendendo di fatto inagibili e impraticabili le vie legali dell’immigrazione. Mentre le politiche efficaci e lungimiranti sono quelle che mettono insieme in maniera inscindibile legalità e solidarietà».

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