Welfare

Immigrate e lavoro: a Firenze “Più donne al volante”

Il progetto dell'associazione Fate, sostenuto dalla Provincia, punta a dare la patente B alle staniere per favorire la loro ricerca di un impiego: 25 quelle coinvolte

di Redazione

E’ nato il progetto ‘Donne al Volante’, che mira all’acquisizione della patente di guida B per alcune donne, soprattutto madri straniere ed extracomunitarie, individuate preventivamente, al fine di favorirne l’occupabilita’. Molte donne, straniere ed extracomunitarie, presenti in Italia, magari da tantissimi anni, lavoratrici e cittadine a tutti gli effetti, sono ancora a forte rischio d’esclusione sociale o in fase di reinserimento lavorativo e la mancanza della patente di guida costituisce un impedimento all’accesso di un’occupazione piu’ dignitosa e stabile. Per questo la Provincia sostiene il progetto dell’Associazione Fate (Formazione arte terapie editoria), denominato ”Donne al volante”, che mira a favorire l’acquisizione della patente di guida B da parte di alcune donne, soprattutto madri straniere ed extracomunitarie per favorire la loro ricerca di lavoro. Il progetto quindi si propone, tra le sue finalita’, lo sviluppo delle pari opportunita’ nell’inserimento lavorativo, l’adeguamento delle competenze professionali dei lavoratori e l’attuazione dei principi di integrazione e di inclusione sociale.
In pratica l’accordo con le autoscuole locali permettera’ da oggi, a 25 donne prescelte tra le iscritte , di avviare le procedure per la richiesta di rilascio della patente di guida di tipo B, usufruire della formazione teorica e pratica fornita dalle autoscuole convenzionate e sostenere gli specifici esami previsti per il conseguimento della patente in modo completamente gratuito.
”E’ la prima esperienza del genere in Italia -spiega il Presidente della Provincia di Firenze Matteo Renzi- Credo che sulla questione sicurezza debba vincere la serieta’, non la demagogia. Non si va da nessuna parte se si pensa di perseguire l’immigrato perche’ e’ immigrato. Ci vogliono segnali concreti. Nello specifico, per promuovere il reinserimento delle donne nel mondo del lavoro e favorire la partecipazione femminile straniera ed extracomunitaria al mercato del lavoro e’ essenziale costruire percorsi di solidarieta’ e opportunita’ e quello di ‘Fate’ va proprio in questa direzione”.
Non esistono modelli unici di intervento, ma approcci diversi, differenziati in funzione di caratteristiche specifiche dell’utenza del territorio e di continui mutamenti sociali. Per questo, avverte Maria Zipoli, presidente dell’associazione Fate, ”si e’ creduto necessario elaborare una specifica azione di sostegno all’occupabilita’ femminile di donne straniere ed extracomunitarie svantaggiate, penalizzate nell’inserimento dei posti di lavoro perche’ senza licenza di guida”.

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