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“Imbarazzanti” i nuovi limiti sull’elettrosmog. Parola di Legambiente

Così l'associazione ambientalista definisce le soglie stabilite oggi dal comitato dei ministri: "Nemmeno la commissione nominata da Veronesi aveva indicato valori così alti"

di Benedetta Verrini

Via libera dal comitato dei ministri tenutosi oggi sull’elettrosmog ai decreti che fissano i nuovi limiti. Rimane il ‘tetto’ di 6 volt/metro per le reti di trasmissione (tv, radio, telefonia). Per gli elettrodotti, e’ stato stabilito il valore di 10 microtesla quale soglia di attenzione in aree abitate, e di 3 microtesla come ”obiettivo qualita” per nuovi impianti. I valori sono contenuti nei due decreti attuativi della legge quadro sull’elettrosmog approvati oggi dal comitato dei ministri previsto dalla stessa legge e a cui hanno preso parte il ministro dell’Ambiente, Altero Matteoli, il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri e quello della Salute, Girolamo Sirchia. Alla riunione erano presenti anche i ministri della Difesa, Antonio Martino, delle Attivita’ produttive, Antonio Marzano e dell’Interno, Giuseppe Pisanu. I provvedimenti, che andranno all’ esame delle commissioni parlamentari competenti, dovranno ora avere l’ok della Conferenza Unificata Stato-Regioni-Citta’-autonomie locali.

“I limiti approvati oggi dal comitato dei ministri sono imbarazzanti. Nemmeno la Commissione nominata dall’ex ministro Veronesi – non certo un fautore dei rischi legati all’elettrosmog – aveva indicato valori così alti. Vengono svuotati di senso sia la legge quadro che il principio di precauzione. Una scelta fatta su misura per non disturbare il ‘manovratore'”. Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente, esprime così la sua insoddisfazione per i limiti sulle emissioni elettromagnetiche degli elettrodotti, approvati oggi dal comitato interministeriale. “Esposizioni prolungate a campi elettromagnetici sopra i 0,4 microtesla producono rischi di raddoppiamento di casi delle leucemie infantili. E non sono i soliti ambientalisti a dirlo, è lo Iarc (Agenzia internazionale ricerche sul cancro). Da dove escono allora i limiti pari a 10 microtesla previsti per i vecchi impianti (valore di attenzione) e a 3 per i nuovi (obiettivo di qualità)?” La Commissione nominata da Veronesi per dar un parere sull’argomento “non certo tenera coi sostenitori dei rischio elettrosmog – continua Ferrante – indicò 3 microtesla come valore di attenzione e 0,5 come obiettivo di qualità per gli elettrodotti. Matteoli ha invece rilanciato e triplicato il valore di attenzione. Ancor più incomprensibile la scelta di un valore così alto per l’obiettivo di qualità: si legittimano impianti che rischiano di nascere già vecchi. Cui prodest?”.

www.legambiente.com

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