Cultura
Ilariaalpi.org, ora è anche blog
E' on line da oggi il weblog collettivo promosso dall'Osservatorio Ilaria Alpi di Riccione e dedicato alla liberta' di stampa e alla liberta' di accesso all'informazione
di Giulio Leben
E’ on line da oggi all’ indirizzo Internet http://www.ilariaalpi.org/dblog il weblog collettivo promosso dall’Osservatorio Ilaria Alpi di Riccione e dedicato alla liberta’ di stampa e alla liberta’ di accesso all’informazione. Al weblog hanno aderito inizialmente una ventina di giornalisti, scrittori, blogger, personaggi della cultura e del mondo sociale, ma e’ aperto a tutti.
L’idea, nelle intenzioni dei promotori, e’ quella di un luogo dove far convergere pensieri, opinioni e notizie senza nessun vincolo. A fianco del weblog e’ stato rimodernato il sito dedicato ad Ilaria Alpi visitabile all’indirizzo Internet: http://www. ilariaalpi.it.
Il nuovo sito non e’ stato rinnovato solo dal punto di vista grafico, ma presenta una navigabilita’ piu’ semplice ed intuitiva ed e’ piu’ facile da consultare. Contiene al suo interno il piu’ importante archivio pubblico di documenti, articoli, testimonianze dedicati alla giornalista uccisa in Somalia nel 1994 assieme all’operatore televisivo Miran Hrovatin.
Nel sito sono presenti anche ricordi di Ilaria, immagini e tutta la storia del premio giornalistico Ilaria Alpi che si svolge da dieci anni a Riccione. Sul nuovo sito si succederanno anche i contributi dei genitori di Ilaria Alpi, Giorgio e Luciana, di Mariangela Gritta Greiner, autrice del libro ‘L’Esecuzione’, e dei giornalisti che da dieci anni seguono il caso Ilaria Alpi. Non mancano segnalazioni e informazioni dedicate alla liberta’ di stampa e al mondo dei media, temi portanti dell’attivita’ dell’ Osservatorio Ilaria Alpi.
Alla base della scelta dell’Osservatorio Ilaria Alpi di dare vita a un un weblog collettivo – sottolinea il giornalista Michele Marziani, che lo cura – c’e’ la convinzione che ”mai come oggi il tema della liberta’ di stampa in Italia e nel mondo sia un tema caldo: dai giornalisti che muoiono in zone di guerra a quelli che si scontrano ogni giorno con i muri di gomma di un potere che ama sempre meno la trasparenza, il fronte della liberta’ di stampa e’ quanto mai inquietante ed inquieto”
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