Cambio al vertice del ministero dell’Ambiente brasiliano. Lascia dopo 22 mesi Carlos Minc e al suo posto subentra Izabella Teixeira, biologa, dottoressa in pianificazione ecologica e funzionaria di carriera dell’Ibama, l’istituto verde-oro per l’ambiente. In pratica cambia poco o nulla dal momento che Minc se n’è andato solo per potersi candidare alle elezioni di ottobre a Rio de Janeiro e Izabella era già la numero due del ministero. In bocca al lupo a lei, soprattutto nella difesa del polmone verde del pianeta, l’Amazzonia. Anche perché sul ruolo del governo sono arrivate le critiche più che giustificate di Denise Hamú, segretaria generale di WWF Brasile. Secondo l’organizzazione «il fronte delle licenze ambientali non è stato rafforzato negli ultimi due anni. Invece di portare il Paese verso un’economia verde, con piani integrati e licenze ambientali strategiche, nel caso delle grandi idroelettriche in Amazzonia il governo Lula ha continuato a discutere di grandi opere in modo isolato e senza coordinamento». Gli auspici del WWF brasiliano in un anno elettorale come questo? «Più investimenti nell’energia eolica e solare. E nessun cedimento volto ad indebolire la legislazione ambientale né il codice forestale».
Intanto movimenti sociali e dei diritti umani hanno denunciato all’Onu le illegalità nel processo di appalto dell’idroelettrica di Belo Monte, che sarà costruita in piena regione amazzonica, nel Parà. Un’opera gigantesca, di dimensioni simili a quelle del canale di Panama e che rischia di distruggere tutta la regione dello Xingu, area in cui sono presenti 30 terre indigene, otto unità di conservazione ambientale e quattro riserve. http://blog.vita.it/latinos
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