Innovazione sociale
Il welfare di comunità cresce al nido
Nel distretto modenese Unione Terre di Castelli nasce un network modello fra profit, Terzo settore ed enti pubblici
![](https://www.vita.it/wp-content/uploads/2023/10/zeroseiplus.jpg)
Le famiglie sono sempre più sole, nella gestione dei figli. Il lavoro di entrambi i genitori, i nonni spesso lontani o ancora in attività lavorativa, i tempi di percorrenza, rendono la conciliazione tempi di vita e di lavoro una corsa a ostacoli. Ma per i comuni del distretto Unione Terre di Castelli, nel modenese, sono in arrivo nuove soluzioni. Grazie al progetto Zeroseiplus, finanziato con circa 800mila euro dall’impresa sociale Con i Bambini, l’offerta dei servizi per l’infanzia sarà ampliata, raggiungendo tutte le famiglie con figli fino a 6 anni e un Isee sotto ai 15mila euro, a partire da quelle più fragili e adattandosi il più possibile ai loro bisogni.
A Vignola, Spilamberto, Castelnuovo Rangone, Savignano sul Panaro, Marano sul Panaro, Castelvetro di Modena, Guiglia, Zocca e Montese, all’attuale offerta si aggiungeranno altri servizi di nido con affido, sei centri estivi 06, 285 laboratori per bambini e genitori, consulenze educative per 180 nuclei familiari, tre spazi per il maternage e il BlaBla Festival, un evento che ha come parole chiave bambini, luoghi e avventure. A Castelnuovo Rangone aprirà un nuovo nido e negli altri comuni montani saranno istituiti i “Piccoli Passi”, spazi per 15 bambini, per 36 settimane ognuno: «È un assaggio di nido», spiega Mariella Ronga, della cooperativa La Lumaca, capofila del progetto «meno oneroso per le famiglie, con opportunità di socializzazione, dove i genitori possono fermarsi quanto desiderano e conoscere le risorse del territorio». Crescerà anche l’offerta estiva per i bambini da 0 a 3 anni, con 53 posti gratuiti all’anno per sei settimane e tre nuovi centri estivi per sei settimane per le scuole dell’infanzia, ognuno dei quali ospiterà gratuitamente 16 bambini di famiglie in difficoltà.
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Il tutto con un’attenzione innovativa, ispirata alla metodologia dell’out-door education, in linea con gli obiettivi Europa 2020, dove i bambini e le famiglie vivranno esperienze nella natura, per conoscerla e rispettarla.
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«Zeroseiplus» continua Ronga «durerà tre anni e mezzo, coinvolgerà 6.531 bambini e le loro famiglie e prevede di ridurre la povertà educativa, socioculturale e il rischio di marginalità sociale, facilitando e incentivando l’accesso ai servizi educativi per i cittadini di domani. Parliamo di un distretto in cui solo il 19,35% dei nuovi nati frequenta i servizi prima dei tre anni e dove, in controtendenza rispetto ad altri territori, i posti offerti superano la domanda».
Le cause? «La distanza dalle strutture, le rette troppo alte, o la scarsa flessibilità degli orari. Mancano poi quasi ovunque servizi educativi integrativi diversi dal nido». Zeroseiplus mette in campo varie realtà del Terzo settore e istituzionali, profit e non, dalle cooperative La Lumaca e Società Dolce, a bSocial, all’Asp Terre di Castelli, all’Unione Terre di Castelli.
Tutte realtà di comprovata esperienza, come Società Dolce, presente nel territorio distrettuale dal 2009, che a Vignola gestisce il nido “Barbapapà” ed è socia del Consorzio Vignola 06: «Il nostro compito», chiosa Caterina Segata, responsabile area Educativa della cooperativa «è di portare flessibilità e personalizzazione e rafforzare l’offerta con nuove opportunità. Avvieremo tre servizi Primi Passi, tre di maternage, consulenze educative per genitori con pedagogisti, psicologi, educatori professionali e potenzieremo l’orario del nuovo nido. Al centro, le bambine, i bambini e le loro famiglie».
Foto: in apertura una delle iniziative di Zeroseiplus