Welfare

Il vostro televisore è rotto? Siete esentati dal canone

Se il televisore si è rotto non si è obbligati a pagare il canone

di Redazione

Come tutti sanno, sta per scadere il termine entro cui pagare il canone radiotelevisivo.
A tale proposito, vogliamo segnalarvi questa settimana due casi sui quali è intervenuto il difensore civico della Regione Friuli-Venezia Giulia.
Il primo è più che altro una curiosità sulle modalità del pagamento che ha però indispettito un cittadino. Il secondo, invece, è piuttosto interessante perchè da un caso particolare – la distruzione di un apparecchio televisivo – si può risalire alla procedura che l’utente del servizio radiotelevisivo deve seguire per ottenere la cessazione dell’obbligo del pagamento del canone.
Andiamo con ordine. Un cittadino si è lamentato di dover pagare, oltre all’importo dell’abbonamento radiotelevisivo, anche la tassa postale nonostante provvedesse al pagamento presso la sede regionale della Rai. L’ufficio competente ha spiegato che in base a quanto stabilito dall’art.3 del Rdl del 21/2/1938, n.246, il canone di abbonamento può essere pagato solo tramite il conto corrente postale e che lo sportello istituito presso le varie sedi Rai è in realtà solo un recapito postale dato in concessione alla società.
Nel secondo caso, un cittadino ha comunicato all’ufficio abbonamenti della rai di aver volontariamente distrutto, per motivi personali, il proprio apparecchio televisivo.
Di conseguenza, riteneva di essere automaticamente esentato dal pagamento del canone non possedendo più il televisore.
Ma nonstante la comunicazione fatta all’ufficio abbonamenti, l’utente ha continuato a ricevere la richiesta di pagamento del canone.
Anche questa volta, l’ufficio competente, interpellato dal difensore civico, ha chiarito come la procedura prevista richieda che l’utente fornisca una prova della distruzione dell’apparecchio televisivo, almeno con una dichiarazione sostitutiva dell’atto notorio.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.