Cultura

Il volontario non è quello che t’aspetti

«L’azione volontaria», scrive Costanzo Ranci, «si caratterizza per l’impegno concreto piuttosto che per l’espressione pubblica di idee e di interessi.

di Francesco Maggio

Le peculiarità del volontariato? Tante, tantissime, uniche. Prendiamone una, per esempio: se Montezemolo ha bisogno di ribadire, come ha fatto di recente, che gli industriali non devono essere tirati per la giacca dalla politica, con i volontari questo rischio non si corre. «L?azione volontaria», scrive Costanzo Ranci, «si caratterizza per l?impegno concreto piuttosto che per l?espressione pubblica di idee e di interessi. Anche chi opera nella lotta politica o sindacale attribuisce alla propria attività una finalità solidaristica», afferma, «ma il volontario, a differenza del militante, sostiene gli interessi di comunità di cui non fa parte, di persone diverse da sé. La sua attività non è militanza proprio perché non c?è una comunione di interessi con gli altri».

Ecco, il merito principale di questo libro è che mette ordine e fa chiarezza su una materia che molti, anche tra gli ?addetti ai lavori?, pensano di conoscere. Mentre in realtà non è così.

Il volontariato ricava la sua straordinarietà dall?essere una sorta di magma. Sempre in movimento. E chi lo fa non per questo sposa per sempre la scelta. «Alla base del volontariato», spiega l?autore, «non sta una scelta indiscutibile e inconoscibile. Non possiamo dare per scontato che ciò accada comunque e dovunque».

L?altra faccia di questa medaglia, avverte però Ranci, è che il volontariato deve stare attento a salire sul piedistallo e a rivendicare chissà quale dna. Una tentazione non diffusa ma comunque sempre incombente, che porta i volontari appartenenti a un gruppo a distinguersi da tutti gli altri cittadini in virtù della validità morale della loro scelta.

In proposito, un ?antidoto? può essere la lettura del libro di Cristiano Caltabiano Altruisti senza divisa che racconta la storia di trenta persone ?volontarie? che agiscono in modo individuale o in gruppi informali.

Se l?Italia, infatti, è abituata alla presenza del volontariato ?ufficiale? (si pensi per esempio alla Caritas o a Legambiente), meno conosciuta e valorizzata è l?esperienza di quei cittadini impegnati che non operano all?interno delle organizzazioni più rinomate. Caltabiano, sapientemente, ce lo ricorda nel modo più efficace: dando voce ai protagonisti. Ossia, donne e uomini, studenti e adulti, casalinghe e pensionati, dirigenti e lavoratori dediti ciascuno a pratiche di altruismo.

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