Non profit
Il volontariato si mette in toga
L'esperienza degli Avvocati di strada, a servizio di homeless ed extracomunitari
di Redazione
Gli homeless: sono loro, più di tutti, ad essere esclusi dal far valere i propri diritti. Per loro sono nati nel 2000 gli Avvocati di strada, una associazione che oggi conta ben 19 sportelli in Italia e 650 avvocati volontari. Nel 2008 ha aperto 1.518 pratiche, + 63% rispetto al 2007. Il 70% degli utenti sono extracomunitari e il 52% delle pratiche sono di diritto amministrativo. Antonio Mumolo, il presidente, spiega perché questo è a pieno titolo un pezzetto del welfare.
Vita: Già, perché?
Antonio Mumolo: Se non c’è assistenza giuridica, moltissime situazioni non sono risolvibili. Chi sta in strada può aver diritto a una pensione, o deve formalizzare una separazione, che può dare punti nell’assegnazione di un alloggio.
Vita: Non basta il gratuito patrocinio?
Mumolo: No, perché non può essere richiesto da chi non ha una residenza. E poi lì sei tu che devi andare dall’avvocato, mentre noi andiamo a ricevere là dove i senza dimora stanno: dormitori, stazioni, mense. Le nostre sedi sono sempre dentro un’associazione di volontariato che si occupa di senza fissa dimora e l’associazione è il tramite tra la strada e l’avvocato.
Vita: Voi esercitate la professione gratuitamente: nessun problema?
Mumolo: Se uno guardasse le cose in maniera restrittiva, non potremmo operare gratuitamente. Lo facciamo perché riteniamo che ogni cittadino può fare volontariato, come preferisce. Qualche consiglio dell’ordine ci ha guardato con sospetto, ma ora le cose sono cambiate.
Vita: L’accesso alla giustizia è una questione di tariffe basse o di filosofia?
Mumolo: Difendo l’idea di un pezzetto di volontariato profetico che non può essere integrato nemmeno nelle forme dell’impresa sociale. Tra l’altro siamo un unicum al mondo, perché in America, dove esiste l’avvocato di strada, questi sono pagati dalle fondazioni.
Vita: Come sta in piedi l’associazione?
Mumolo: Quando si vince una causa, detratte le tasse e l’Iva che l’avvocato ci paga, tutto è devoluto allo sportello territoriale da cui è partita la causa. Abbiamo finanziamenti dalle fondazioni, mentre preferiamo non chiedere fondi alle istituzioni, che spesso sono nostra controparte.
Vita: Pacchetto sicurezza: che cambia?
Mumolo: Molto. Rivolgersi a un giudice per ottenere giustizia vorrà dire autodenunciarsi. Fosse lei, lo farebbe?
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