Sostenibilità
Il volontariato è mobilitato
Ieri 5 morti tra Toscana e Liguria per le piogge
di Redazione
E’ di 5 morti e 8 dispersi il tragico bilancio del nubifragio che ha colpito Liguria e Toscana. Nello spezzino tre persone sone morte nel crollo di un edificio a Borghetto Vara. A Pignone si registrano tre dispersi.
È salvo, ricoverato in ospedale il camionista che guidava l’autocisterna travolta dalla frana sulla A 12, salvati anche due turisti finiti in mare nella loro auto a Vernazza nelle Cinque Terre. Resta chiusa intanto l’autostrada A12, tra Sestri Levante e Santo Stefano Magra La Spezia. Anche la circolazione ferroviaria sulla linea Genova La Spezia resta interrotta per la frana che si è abbattuta sui binari tra Levanto e Corniglia.
In Toscana, dove le forti piogge hanno causato esondazioni che hanno colpito in particolare la Lunigiana, in provincia di Massa Carrara, soprattutto la cittadina di Aulla. E’ qui che nella notte è stato trovato il corpo senza vita di una donna, in un’auto rovesciata e travolta dall’acqua, in via della Resistenza, una delle zone più colpite dalle esondazioni. Sempre ad Aulla è stata trovata, all’alba, una seconda vittima. Si tratta di un uomo. Il suo cadavere è stato rinvenuto all’alba in uno scantinato della sua abitazione, dove forse era sceso per controllare la situazione.
Sono circa 300 le persone evacuate ad Aulla a causa del maltempo e ospitate al palasport della cittadina lunigianese. Una cinquantina di esse sono state tratte in salvo dai vigili del fuoco, intervenuti con gommoni. Sempre in Lunigiana sono crollati due ponti in località Molino, nel comune di Tresana (Massa Carrara), lungo la strada comunale. L’ondata di maltempo ha creato problemi alla viabilità e allagamenti diffusi anche in Versilia, per il sovraccarico della rete fognaria. L’emergenza è gestita in collaborazione con il Consorzio di Bonifica.
Nella serata di ieri sono partiti due team operativi composti da funzionari del Dipartimento della Protezione Civile per coadiuvare le attività di risposta all’emergenza coordinate dalle strutture di protezione civile regionali e dalle prefetture interessate. Il Dipartimento della Protezione civile ha inoltre attivato il concorso delle regioni limitrofe attualmente non coinvolte dagli eventi meteorologici e le organizzazioni nazionali di volontariato, oltre alle forze armate.
In particolare, sono in arrivo due squadre di volontari dal Piemonte e altrettante dalla Lombardia. Attivati anche il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, la Croce Rossa con personale volontario, materiali e mezzi e l’Associazione nazionale alpini con quattro squadre in arrivo da Piemonte ed Emilia Romagna.
La Protezione civile invita la popolazione a prestare la massima attenzione per evitare di esporsi a rischi: in particolare, è opportuno tenersi lontani da corsi d’acqua, ponti, passerelle, aree dissestate e allagate, evitare di scendere in scantinati e sottopassi, nonchè passare sotto scarpate naturali o artificiali. Se non strettamente necessario, è consigliabile evitare di mettersi in viaggio.
In Liguria il 98 per cento dei comuni è a rischio frana o alluvioni.I È quanto afferma la Coldiretti in riferimento agli effetti provocati dal maltempo che ha colpito pesantemente la regione dove i comuni minacciati in una o più parti del loro territorio da frane o alluvioni sono 232 e centomila persone vivono in “zone rosse”. La situazione non è meno grave in Toscana dove sono ben 280 i comuni a rischio frane o alluvioni, ossia il 98 per cento del totale. Tra i 10 capoluoghi toscani, ben sette – Firenze, Livorno, Lucca, Massa, Pisa, Prato e Pistoia – presentano addirittura il 100 per 100 delle Amministrazioni classificate a rischio. Seguono Arezzo, Siena e Grosseto, rispettivamente con il 97, il 94 e l’86 per cento delle municipalita’ considerate a rischio. L’area interessata dal maltempo è dunque piu’ fragile rispetto alla media nazionale in Italia dove comunque – precisa la Coldiretti – ci sono 5.581 comuni, il 70 per cento del totale, a rischio idrogeologico, dei quali 1.700 sono a rischio frana e 1.285 a rischio di alluvione, mentre 2.596 sono a rischio per entrambe le calamità. All’elevato pericolo idrogeologico in Italia non è certamente estraneo il fatto che un territorio grande come due volte la regione Lombardia, per un totale di cinque milioni di ettari equivalenti, è stato sottratto all’agricoltura che – afferma la Coldiretti – interessa oggi una superficie di 12,7 milioni di ettari con una riduzione di quasi il 27 per cento negli ultimi 40 anni. Il progressivo abbandono del territorio e il rapido processo di urbanizzazione spesso incontrollata non e’ stato accompagnato da un adeguamento della rete di scolo delle acque ed è necessario intervenire per invertire una tendenza che – conclude la Coldiretti – mette a rischio la sicurezza idrogeologica del Paese.
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