Volontariato

Il volontariato alla prova dell’Europa

In un convegno a Roma le linee di sviluppo del fenomeno nell'Anno Europeo del Volontariato

di Redazione

«Il volontariato in Europa gode di una diffusione tale da non permetterne, paradossalmente, una definizione comune. Tuttavia, questa definizione è una premessa ineludibile per costruire politiche comuni di sostegno ed è dunque urgente dotarsi di strumenti di conoscenza e rilevazione stabili e condivisi. Accanto a ciò, è necessario venire incontro alle difficoltà dei paesi di recente affaccio all’Unione, con politiche di sostegno che ne sviluppino le infrastrutture. Ma soprattutto va rafforzata la consapevolezza che il volontariato non è solo uno strumento di supporto in situazioni di emergenza, ma un protagonista insostituibile nella costruzione della cittadinanza attiva».
Così Renzo Razzano, vicepresidente Cev (Centro Europeo del Volontariato) e presidente Spes (Centro di Servizio per il Volontariato del Lazio), ha sintetizzato lo stato attuale del fenomeno in Europa e le linee di sviluppo più urgenti.

Razzano è intervenuto in occasione del convegno “2011 Anno Europeo del Volontariato: tra inclusione e innovazione sociale” che si è tenuto questa mattina a Villa Celimontana a Roma.
Il suo intervento è stato preceduto dalle riflessioni di Nicolò Lipari, già relatore della legge sul volontariato, n. 266/2011, che vent’anni fa ha rappresentato un quadro di riferimento molto avanzato in Europa.

I lavori sono stati aperti da Silvia Costa, europarlamentare, che ha dichiarato: «Dobbiamo costruire uno spazio europeo della cittadinanza attiva e del volontariato come una riposta alla nuova prospettiva aperta anche dal Trattato di Lisbona che dà più solido fondamento giuridico ai diritti e alle libertà fondamentali delle persone, alla coesione e all’equità sociale e alla costruzione di una più forte solidarietà internazionale. Solo liberando tutte le potenzialità di costruzione della cittadinanza attiva, della responsabilità verso la comunità e mettendo al centro della convivenza globale un nuovo fondamento etico si può dare una nuova speranza all’Europa».

È seguita la tavola rotonda “Volontariato nelle sfide globali”, alla quale hanno preso parte Don Livio Corazza, responsabile Area Europa di Caritas italiana, Francesca Rispoli, responsabile del settore formazione Associazione “Libera”, Ernesto Caffo, presidente di S.O.S. Il Telefono Azzurro Onlus, Filippo Fossati, coordinamento del Forum Terzo Settore, Suzanne Diku, ginecologa dell’Istituto Nazionale Medicina dell’Immigrazione e Franco Narducci, vice presidente della Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei deputati.

Un secondo focus è stato incentrato sul tema “La microfinanza per una nuova economia”, con gli interventi di Andrea Kirschen, relationship mandate manager regional business EIF, Daniele Ciravegna, presidente della Rete Italiana di Microfinanza, Roberto Di Giovan Paolo, senatore della Repubblica e membro della Comm. Diritti Umani e di Kinga Goncz, parlamentare europea, vice presidente della Commissione LIBE e relatrice Programma EU Microfinanza.

«Il microfinanziamento – ha dichiarato Kinga Goncz  –  è un mezzo effettivo per ridurre le conseguenze negative di questa crisi finanziaria, economica e sociale. Lo strumento europeo di microfinanziamento è a disposizione dei lavoratori che hanno perso il loro lavoro o sono a rischio di perderlo e delle persone il cui accesso al credito è limitato a causa del loro status sociale».


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