Cultura
Il vescovo, le mamme e il Padre nostro
Intervista a Tommaso Valentinetti, che ha celebrato i funerali dei bambini di San Giuliano morti il 31 ottobre scorso
Tommaso Valentinetti, vescovo della diocesi di Termoli e Larino e da poco presidente nazionale di Pax Christi, per i lettori di Vita è già un nome noto, ci mancava solo la sua foto. Da domenica scorsa il viso giovane, fermo e insieme addolorato del vescovo è andato in mondovisione.
Davanti alle massime autorità dello Stato e soprattutto davanti ai parenti dei bimbi di San Giuliano, il vescovo ha lanciato due appelli commoventi. Uno lo ha rivolto ai bambini «volati in cielo», perché da angeli aiutino i genitori a superare il loro dolore. L?altro era un appello rivolto al governo «perché non abbandoni quanti vivono questo dolore e li aiuti a non abbandonare il Molise». Oggi, è dura perfino per lui visitare i tanti paesini della sua diocesi. «Mi conforta la gente e l?aiuto di Dio, che è sempre stato accanto a quei bambini», spiega. «Le polemiche su dov?era Dio in quei momenti? Colossali sciocchezze, non me ne faccia parlare». Non concede interviste, il vescovo, in questi giorni. «Vita? Va bene, ma solo se mi fa una promessa: venite a raccontare cosa accade tra un mese, a Natale, quando tutti se ne saranno andati». Promesso.
Vita: Il piccolo Molise, terra aspra, difficile, ma una comunità che si aiuta, si sostiene.
Valentinetti: Sì, una comunità fitta di parentele e ragnatele. Familiari, amicali, sociali. Questa è la terra dei parenti di sangue e di quelli d?anello. Coi i suoi pregi e i suoi difetti. Il dolore di ognuno di loro è il dolore di tutti. Perché, vede, questo è un popolo abituato a soffrire, costretto a partire per cercare lavoro, subendo soprusi e umiliazioni. Fede e dignità è la loro forza.
Vita: Con le sue figure di riferimento, tipiche di un mondo che resiste ancora. Vero?
Valentinetti: Più che la figura del vescovo, vorrei sottolineare quella dei suoi parroci. Ma non parliamo solo di religione. Pensi alle maestre che non volevano abbandonare i loro alunni sotto le macerie, pensi allo stesso sindaco, che ribadisce: voglio impegnarmi per gli altri. Manca solo il maresciallo dei carabinieri? Ma pensi soprattutto all?incessante gara di solidarietà che arriva da tutte le parti, ma è anche figlia dei tanti volontari che stanno qui, in Molise. Sono in tanti, sa?
Vita: Monsignore, non ci sono altre parole da aggiungere alla messa di domenica, vero?
Valentinetti: No, non ci sono. Ma un particolare che mi ha colpito voglio dirglielo. Le mamme, al Padre Nostro, si sono alzate in piedi e prese per mano. Liturgicamente poco ortodosso, diceva però molto: solidarietà, socialità, relazioni. Di una comunità che prega. E che resiste.
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