Cultura

Il Vescovo la città e i volontari

Intervento del cardinal Martini alla Convention di Milano

di Redazione

Sabato 24 gennaio, davanti a 3 mila volontari riuniti al Palalido per la prima Convention cittadina del volontariato organizzata dal Comune di Milano è stato letto un messaggio del cardinale Carlo Maria Martini che vogliamo riproporvi, nei suoi passi principali. «Oggi occorre comprendere che la dimensione del gratuito, la disponibilità a incontrare l?altro senza secondi fini, a collaborare per la crescita di un ethos di solidarietà, è questione di grande rilevanza anche civile e sociale, e si pone alla base dello sviluppo democratico e giusto di una metropoli come Milano. Le esperienze di volontariato non hanno e non devono avere un compito sostitutivo o di supplenza nei confronti dell?auspicato intervento delle istituzioni; devono invece promuovere e testimoniare quel senso di attenzione all?altro e di condivisione comunitaria che è un alto valore civile da non perdere e, spesso, da riscoprire. Questo volontariato chiede dunque alla città, con le sue istituzioni, prima ancora che un sostegno economico, il riconoscimento del valore del suo impegno solidale. I problemi non si risolvono moltiplicando atteggiamenti di rifiuto o enfatizzando le emergenze. Se all?apparenza si può pensare di soddisfare in tal modo l?opinione pubblica, in realtà a lungo termine ci si scontra con problemi che diventano cronici e insostenibili. Si richiede una conoscenza seria delle questioni, insieme alla competenza e all?intelligenza sociale; si richiedono irrinunciabili momenti di verifica, luoghi di confronto concreti e sperimentazioni. Le poche risorse devono essere incanalate e gestite all?interno di un adeguato piano formativo e progettuale. La non delega da parte delle istituzioni significa allora che esse si assumono non tanto gli aspetti gestionali dei progetti, quanto la piena titolarità delle questioni. Su alcune si possono avere diverse opinioni, e le risposte da proporre si riveleranno talora difficili; tuttavia la collaborazione del volontariato – che pone al centro la domanda di prossimità – è garanzia di una lettura attenta alla dignità della persona e al cammino di socializzazione, più che alla singola questione. E, in tal senso, il volontariato non può sottrarsi a un confronto e a uno scambio con le istituzioni, così come non può rinunciare a un confronto al proprio interno, confermando e rinnovando continuamente la volontà e il coraggio di essere presente laddove si risponde alle sfide sociali del nostro tempo. Sappiamo tutti che la sfida del disagio è forte. Il volontariato autentico si impegna a contrastarlo attraverso una presenza capillare nei luoghi di disagio, fondata sulle ragioni della solidarietà e sulla volontà di educare a una cultura dei diritti e dei doveri. È questo il significato della collaborazione che auspichiamo in nome della prossimità».


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