Welfare

Il vescovo di Treviso visita i carcerati

Ha augurato ai detenuti che il nuovo anno porti luce.

di Ornella Favero

Ci sono suicidi più ?pesanti? di altri in carcere, suicidi come quello di Artur Lleshi, l?albanese accusato della rapina con duplice omicidio di Gorgo al Monticano, che vengono accolti quasi con sollievo. Eppure è importante parlarne, e difendere sempre l?umanità delle persone, anche delle più feroci, perché quella di definire degli esseri umani ?mostri? è una strada che porta solo all?impoverimento di tutti e alla perdita della capacità di provare pietà, come testimonia, dal carcere di Padova, Marino Occhipinti: «Dopo il suicidio del ragazzo albanese non mi meraviglia tanto la reazione del figlio delle vittime che accusa quella persona di essere ?sfuggita? alla pena suicidandosi, perché io credo che le vittime di reati così gravi abbiano il diritto di dire qualsiasi cosa; non mi sorprende la reazione dell?opinione pubblica né i commenti sentiti per i telegiornali; quello che più mi sorprende è la reazione di alcuni detenuti, che alla notizia del suicidio dicevano: «Era ora! Anzi lo doveva fare prima??. Queste affermazioni dei detenuti mi sembrano sbagliate, dovremmo essere gli ultimi a giudicare, soprattutto una persona che è appena morta. La mia impressione è che questa persona si sia uccisa perché spaventata non dal carcere, ma dalla propria coscienza: il peso più grave infatti non è quello della pena da scontare, ma quello dei rimorsi, del convivere con le proprie responsabilità».
QUI TREVISO
C?è voluto il vescovo in carcere, a Treviso, in questi giorni di festa, per far intravvedere una idea delle città del Nord- Est un po? diversa da quella che ha dominato le cronache del 2007. Il vescovo ha augurato ai detenuti che il nuovo anno porti luce, e ha detto loro: «Quando ci sono tensioni, polemiche, dove il diverso si guarda come un nemico, questo è il buio che cerca di entrare. Dio non si preoccupa se uno è presidente della Repubblica o povero, se è in ospedale o in carcere: questi non sono problemi di Dio, che arriva in tutti e per tutti». Alla fine, le sue parole sono state straordinariamente coraggiose visto il clima da paura.


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