Welfare

Il Veneto presenta 10 Linee Guida sulla conciliazione

Le ha illustrate l'assessore Valdegamberi al Forum Ue sulla conciliazione famiglia-lavoro

di Benedetta Verrini

Si è aperta ieri ad Abano la Conferenza delle Regioni Europee sul tema della Conciliazione Famiglia-Lavoro, organizzata dall’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Veneto, nell’ambito delle attività dell’Osservatorio Regionale Nuove Generazioni e Famiglia, con il Patrocinio della Commissione Europea.

L’iniziativa è volta a mettere a confronto i risultati più rilevanti ottenuti da governi, istituzioni, imprese attraverso la creazione di partnership e l’attuazione di politiche di welfare mirate a rendere reciprocamente funzionali la dimensione familiare e quella professionale.

Durante le tre giornate di lavoro (il meeting si conclude il 30 gennaio) ci saranno gli interventi di esponenti di Amministrazioni Pubbliche, Osservatori, Enti, Università, Aziende, Sindacati, riuniti da tutta Europa in collaborazione con ENSA (European Network of Social Authorities) ed ELISAN (European Local Inclusion and Social Action Network), valuteranno le soluzioni più efficaci per agevolare i nuclei familiari nella gestione del tempo e delle risorse.

Proprio nella giornata di apertura di ieri l’Assessore regionale alle Politiche Sociali, Stefano Valdegamberi, ha presentato dieci “linee guida” che prevedono il coinvolgimento diretto delle aziende, attraverso incentivi alla realizzazione di progetti interni di Conciliazione, favorendo anche la creazione di network interaziendali. L’assessore ha sottolineato l’importanza di mettere a disposizione servizi flessibili e nuove tipologie di contributo, come i “voucher per la famiglia”, al fine di sostenere le famiglie che devono crescere un figlio, specialmente nel periodo “critico” da 0 a 3 anni, o assistere un parente malato, disabile, anziano. Risultano elementi strategici anche il reinserimento occupazionale di chi sia stato costretto ad abbandonare il lavoro per esigenze familiari, e la valorizzazione delle aziende del “terzo settore” che possano offrire utili servizi alle famiglie.

Nella conferenza verranno riportate anche le esperienze di altre regioni europee. La Francia, per esempio, dove negli ultimi anni si sono fatti notevoli investimenti per incentivare la regolarizzazione e la professionalizzazione dei cosiddetti “assistenti familiari” (colf, baby-sitter, badanti, ecc.): 3 milioni e mezzo di lavoratori per i quali sono stati predisposti corsi di formazione riconosciuti, organizzazioni sindacali, regimi assicurativi e previdenziali specifici, che hanno consentito di creare 80 mila nuovi posti di lavoro nel solo 2008. Le famiglie che ne hanno beneficiato, in questo caso, sono però molte di più, occorre infatti considerare anche i nuclei che hanno ricevuto l’assistenza familiare, potendo così dedicare più tempo al lavoro.

Per saperne di più, il sito della Conferenza.

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