Sostenibilità

Il vecchio cellulare, una piccola miniera

Con i telefonini smessi,impianti fotovoltaici per le scuole.

di Maurizio Regosa

Alzi la mano chi non ha almeno un vecchio telefonino che sonnecchia magari da un po? di anni nel cassetto. D?ora in avanti potrà rimetterlo utilmente in circolazione contribuendo a un?iniziativa di raccolta e rigenerazione dei vecchi cellulari lanciata dal gruppo Vodafone.

Partecipare al progetto My future è molto semplice: è sufficiente cliccare su www.myfuture.vodafone.it per scoprire dov?è il più vicino punto di raccolta Vodafone One (ce ne sono 800 in tutta Italia) presso cui portare il vecchio apparecchio ricevendo in omaggio tre lampadine a basso consumo messe a disposizione da Enel.si (è previsto anche un ?recycling tour? che attraverserà l?Italia in dieci tappe: le trovate sempre sul sito).

Il cellulare sarà rimesso sul mercato nei Paesi emergenti, se ripristinabile; in caso contrario saranno semplicemente recuperati i suoi componenti (queste fasi sono a cura di Primatech Service). Con il denaro ricavato, My Future finanzierà la realizzazione di impianti fotovoltaici per alcuni istituti scolastici del Belpaese (ciascun impianto produrrà mediamente oltre 7mila kilowattora all?anno, consentendo un risparmio economico sulla bolletta energetica ma soprattutto riducendo l?emissione in atmosfera di circa 5 tonnellate di C02 all?anno).

L?iniziativa – cui contribuiscono anche Enel (che attraverso Enel.si, società del gruppo, si occuperà dell?installazione dei pannelli fotovoltaici) e Legambiente (che avrà il compito di individuare gli edifici scolastici presso cui costruire gli impianti) – è naturalmente aperta a tutti. In più i clienti Vodafone potranno contribuire ulteriormente inviando un sms di tre euro al numero 48535

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.