Formazione
Il valzer di 5mila insegnanti di sostegno
Secondo la normativa il vigore dal 2008, Campania e Sicilia dovrebbero cedere 3mila insegnanti a Lombardia e Lazio
di Redazione
Secondo la normativa il vigore dalla Finanziaria 2008, Campania e Sicilia dovrebbero cedere 3mila insegnanti a Lombardia e Lazio. La legge finanziaria 2008 (n. 244/2007) infatti si prefiggeva di armonizzare il diverso impiego delle risorse umane utilizzate per il sostegno, fissando a livello nazionale un rapporto medio di due alunni disabili per ciascun docente di sostegno.
Al momento del varo della legge infatti vi erano forti sperequazioni regionali, che già in occasione della prima applicazione il Miur aveva cercato di ridurre. Nel 2008-09 il rapporto medio nazionale è stato di 2,02 alunni disabili/docente sostegno, ma la sperequazione regionale di posti di sostegno è ancora notevole.
Un’indagine di Tutoscuola ora disegna una mappa precisa della situazione. Sono otto le regioni che avrebbero diritto ad avere posti di sostegno per scendere al rapporto di 2,02 alunni per docente; sono invece dieci quelle che, avendo un rapporto inferiore a 2,02, dovrebbero restituire posti.
Lo scambio virtuale riguarderebbe ben 4.929 posti di sostegno che dovrebbero transitare dalle regioni che hanno un rapporto sotto la media nazionale a quelle invece che si trovano, svantaggiate, sotto la media (circa il 60% dei quali dovrebbero passare da Campania e Sicilia a Lombardia e Lazio).
Tuttoscuola ha simulato la ridistribuzione dei posti di sostegno assegnando a tutte le regioni un uguale rapporto alunni/docenti e ha scoperto questa situazione:
– Avrebbero diritto ad avere una perequazione di 4.929 posti di sostegno: Lombardia 1.593 posti, Lazio 1.484, Abruzzo 572, Veneto 432, Marche 406, Emilia-Romagna 256, Umbria 132, Friuli-Venezia Giulia 54.
– Per una completa perequazione dovrebbero restituire quei 4.929 posti di sostegno: Campania -1.629 posti, Sicilia -1.403, Puglia -853, Calabria -564, Basilicata -187, Sardegna -179, Liguria -50, Toscana -48, Piemonte -11, Molise -6.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.