Economia
Il valore sociale della finanza etica entra nella discussione
Sulla riforma del sistema bancario una proposta di emendamento introduce nel dibattito i temi della finanza etica e spinge gli istituti di credito a fare scelte di trasparenza e sostenibilità. Il plauso di Banca Etica
di Redazione
All’interno del dibattito parlamentare in corso sulla riforma del sistema creditizio è stato presentato un emendamento che mira a introdurre nel panorama normativo un riconoscimento per la finanza etica. L’emendamento è stato proposto da oltre 30 parlamentari, tra cui Giulio Marcon (primo firmatario, Sinistra Italiana), Marco Causi (Partito Democratico), Mario Sberna (Popolari per l'Italia) e mira a modificare il Decreto legge 14 febbraio 2016, n.18.
«Riteniamo che questo emendamento vada nella giusta direzione: quella di definire le caratteristiche della finanza etica e di invitare gli istituti di credito a fare scelte di trasparenza e sostenibilità. Auspichiamo il massimo sostegno di tutti i parlamentari e la più ampia convergenza politica su questa proposta di legge per il riconoscimento di modelli di banca realmente al servizio della collettività», dichiara Ugo Biggeri, presidente di Banca Etica.
La proposta di modifica accolta favorevolmente da Banca Etica vuol disciplinare trattamenti fiscali differenziati per gli istituti di credito che: svolgono una valutazione anche di carattere sociale e ambientale per i finanziamenti erogati a persone giuridiche; danno evidenza pubblica dei finanziamenti erogati a persone giuridiche; dedicano ad organizzazioni non profit o imprese sociali almeno il 30% del proprio portafoglio crediti; e ancora non distribuiscono profitti, ma li reinvestono nella propria attività; sono caratterizzati da governance a forte orientamento democratico e partecipativo; hanno politiche retributive tese a contenere al massimo la differenza tra la remunerazione maggiore e quella media della banca.
«La sfida che Banca Etica cerca di raccogliere sin dalla sua nascita – nel 1999 – è quella di integrare nella dimensione bancaria la capacità di produrre impatti sociali ed ambientali positivi», continua Biggeri. «Le banche hanno responsabilità importanti, dalla capacità di attuare una trasparenza non solo formale verso i propri clienti e soci a quella di sostenere l'economia reale e sostenibile attraverso le politiche del credito. In Banca Etica prendiamo molto sul serio queste responsabilità: effettuiamo una valutazione sociale ed ambientale dei crediti che eroghiamo; pubblichiamo online i finanziamenti concessi alle persone giuridiche; la retribuzione massima dei nostri manager è 3,6 volte superiore alla retribuzione media dei lavoratori, un rapporto che in Italia arriva fino a 50. Facciamo banca in modo diverso, ma sicuro, con un tasso di sofferenza 3 volte inferiore alla media del sistema bancario».
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