Economia

Il valore degli US Open: l’Italia che non si è mai fermata

di Marcello Esposito

Renzi ha fatto benissimo ad andare agli US Open. Un evento irripetibile per lo sport italiano e fondamentale per la definizione dell’identità italiana nel mondo della globalizzazione. L’immagine della Pennetta e della Vinci che si abbracciano serve a descrivere lo spirito della nazione molto più di qualsiasi discorso. E, se mi è consentita una nota “politica”, spero proprio che questo viaggio segni una svolta nell’azione di governo. L’occasione per Renzi di riavvicinarsi alla vera Italia che combatte le sue piccole e grandi battaglie. Ogni giorno. Senza aiuti e senza accampare “alibi”. Non è l’Italia che riparte, questa è l’Italia che non si è mai fermata.
Il fatto che abbia rinunciato a partecipare alla Fiera del Levante è ancora più positivo. E ci restituisce la speranza che il Matteo che avevamo conosciuto all’inizio del suo governo, quando incontrò il Terzo Settore qui presso la sede di Vita, esista ancora.
Da un lato, eventi come la Fiera del Levante non sono altro che la solita messa cantata del corporativismo italiano. La solita Confindustria, i soliti boiardi e arrivisti, i soliti uomini dell’apparato statale e politico locale, la solita Banca d’Italia. Eventi dove l’ottimismo è sempre “moderato”, i passi sono sempre “nella direzione giusta, ma manca ancora molta strada da percorrere”, … Dove anche i tweet sembrano scritti dallo spin doctor di una rete di promotori finanziari. Mai una contestazione seria, mai una critica utile, mai un appoggio sincero e senza secondi fini.
Dall’altro, Renzi ha bisogno di scendere dall’elicottero e tornare tra gli italiani che combattono e competono veramente, giorno dopo giorno. E non sono certo gli industriali (figli di industriali) e i banchieri italiani a cui, a furia di togliere alibi, rischiamo di regalare il paese. Sono i ricercatori, gli sportivi, la gente qualunque che non ha nessuna corporazione e nessun avvocato ben introdotto a Palazzo Chigi pronto a sfornare la leggina o l’aiutino di turno.
Matteo, la vera Italia è fuori dai palazzi delle corporazioni, non viaggia con te sull’aereo di Stato. Adesso concentrati sulla protezione del consumatore, sulle liberalizzazioni, sui diritti. Basta “togliere alibi” ai manager delle vecchie banche e corporazioni. Non sono loro il motore della crescita. Sono parte del problema, non la soluzione.

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