Cultura

“Il valore aggiunto della generosità” . Un libro che farà discutere

Una ricerca dimostra, cifre alla mano, quanto vale il non profit. E quanto ci fa risparmiare

di Carlo Mazzini

Questo libro, frutto di una collaborazione scientifica tra Irs, Summit della Solidarietà e un docente di Scienza delle finanze dell?Università di Genova, ci introduce a due argomenti in qualche misura rivoluzionari.
è un testo che innanzitutto affronta il tema del ?valore? prodotto dagli enti non lucrativi e lo fa nell?unico modo possibile, ovvero partendo dal ?percepito? dei fruitori dei servizi offerti dal non profit; arriva quindi a proporre autorevolmente alla comunità nazionale (donatori, politici, stakeholders) una stima del valore economico di un settore considerato ancora ?terzo?, cioè residuale a tutti gli effetti (i lettori di Vita sanno bene come per alcuni il non profit sia persino un ?tertium non datur?).
Inoltre, in casuale ma virtuosa concomitanza con l?uscita di un recente testo curato dalla Fondazione Agnelli (Donare seriamente, 2003), il volume esamina l?influenza del sistema delle politiche fiscali (de tax compresa) passate e futuribili sulla crescita del non profit e delle sue attività. Dallo studio si evince che maggiore è l?incentivazione, anche fiscale, alla donazione, maggiore è il risparmio di spesa conseguito dalla pubblica amministrazione. Aggiungerei che ciò vale solamente in presenza di un quadro organico di interventi coordinati tra le diverse competenze statali e locali, considerazione che dovrebbe essere ovvia (ma temiamo che non lo sia) in un momento così fervido di idee che ci hanno fatto scoprire temi tra loro prossimi come la devolution, il federalismo fiscale, la sussidiarietà orizzontale e quella verticale.
In breve, in questo testo si parla prosaicamente di soldi, di vil denaro; ma se ne parla con l?occhio attento e severo rivolto soprattutto (e questo è il ruolo di Summit della Solidarietà) alle organizzazioni non profit che devono comprendere che la ?rivoluzione? delle loro idee non può non passare dalla ?rivisitazione? del modo in cui operano, offrono servizi di qualità, garantiscono la destinazione (a buon fine) della ricchezza a loro affidata dai privati.
Infine, ed è bene ricordarlo, gli autori, pur affrontando tematiche di una certa complessità, lo fanno con la consapevolezza che chi legge può non essere un econometrista, un tributarista o un sociologo. E questo, credete, ha un valore aggiunto sociale indiscutibile.

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