Mondo
Il Trattato di messa al bando degli ordigni nucleari ha la sua prima bozza
Sarà la base alla seconda sessione di negoziazioni, in agenda dal 15 giugno al 7 luglio 2017. Senzatomica e Rete Italiana per il Disarmo rinnovano l'appello al Presidente del Consiglio Gentiloni e al Ministro degli Esteri Alfano affinché partecipino ai negoziati
di Redazione
Il Trattato di messa al bando degli ordigni nucleari ha la sua prima bozza (qui il testo, in inglese). Si tratta di una prima bozza di testo, elaborata sulla base delle discussioni e dei suggerimenti emersi durante la prima sessione di negoziato tenutasi presso la sede delle Nazioni Unite di New York dal 27 al 31 marzo e sarà la base alla seconda sessione di negoziazioni, in agenda dal 15 giugno al 7 luglio 2017. La bozza è stata diffusa ieri, 22 maggio 2017, a Ginevra: è stata l’ambasciatrice del Costa Rica Elayne Whyte Gómez, che presiede al dibattito relativo a questo accordo, a presentare il testo ai diplomatici delle Nazioni Unite e ai rappresentanti delle organizzazioni della società civile internazionale. L’auspicio è che il processo di stesura continui a progredire per poter giungere ad un accordo finale già entro il 7 luglio.
Sono 132 i Paesi che hanno partecipato alla prima sessione di negoziati dello scorso marzo: non l’Italia né i Paesi attualmente possessori di ordigni nucleari. In quell'occasione gli Stati partecipanti hanno condiviso le posizioni iniziali e gli obiettivi di linguaggio del Trattato. Quasi tutti si sono concentrati sul costo umanitario dell'uso delle armi nucleari e sulla minaccia che la loro stessa esistenza pone per ogni Paese. La maggioranza dei diplomatici ha anche confrontato la messa al bando delle armi nucleari con gli accordi di divieti all'uso di armi specifiche del recente passato: iniziative che hanno avuto un impatto significativo e hanno cambiato il comportamento internazionale. La International Campaign to Abolish Nuclear Weapons, rilanciata in Italia da Senzatomica e Rete Italiana per il Disarmo, ha accolto positivamente la pubblicazione di questo testo considerandolo un’importante pietra miliare nello sforzo di mettere al bando queste indiscriminate armi di distruzione di massa ricordandone gli impatti inumani e catastrofici. Una volta adottato, questo Trattato costituirà un passo in avanti fondamentale verso la totale eliminazione delle armi nucleari. «Siamo in particolare molto contenti che il testo di base sia ben ancorato ai principi della legislazione umanitaria – ha commentato Beatrice Fihn, direttrice esecutiva di ICAN – fondandosi sulle esperienze già in vigore di proibizione di armi inaccettabili come quelle chimiche e biologiche, le mine anti-persona, le munizioni cluster».
Ora che c'è una bozza di testo per il Trattato, gli Stati nucleari e i loro alleati, tra cui l’Italia, dovrebbero cogliere l’occasione per accettare un coinvolgimento e un dibattito produttivo nella discussione. «I negoziati sono aperti a tutti gli Stati, anche quelli che hanno votato contro l’istituzione di questo percorso, come purtroppo è successo anche per l'Italia e sebbene ogni Paese possa aderire al Trattato e ratificarlo anche dopo la sua approvazione è evidente come una non partecipazione ai negoziati sia una scelta politicamente negativa», commenta Lisa Clark, di Beati Costruttori di Pace e co-presidente dell'International Peace Bureau. Per questi motivi Senzatomica e Rete Italiana per il Disarmo rinnovano l'appello al Presidente del Consiglio Gentiloni e al Ministro degli Esteri Alfano affinché modifichino la posizione espressa in questi ultimi mesi dall'Italia e partecipino alla seconda sessione di negoziati, da metà giugno, per inserirsi nel dibattito in corso sul disarmo nucleare e rendere onore alla tradizione di grande impegno multilaterale del nostro Paese. Anche la seconda fase di negoziazioni vedrà, come la prima, la presenza di rappresentanti della società civile italiana.
In foto le celebrazioni per i 70 anni di Hiroshima / Getty Images
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.