Mondo
Il Tour della pace fa tappa in Bosnia
Undici i volontari italiani impegnati nel giro della ex-Jugoslavia, attraverso Tuzla, Sarajevo e Mostar. Gli sponsor ricostruiranno gli asili infantili di Gradacac. E poi la Croazia...
Il Giro d?Italia o il Tour de France avranno forse più pubblico, grazie ai passaggi intelevisione. Ma sicuramente non sono più impegnativi di questo giro della ex-Jugoslavia (Faenza-Mostar-Faenza) di ben 2.500 chilometri da percorrere. Ma, il vero valore di questa impresa è che si tratta di un tour di solidarietà. La ?Pedalata ecologica-umanitaria, Pedalare per la pace?, infatti compie quattro anni. La prima edizione, nel 1992, fu la Faenza-Biarritz via Corsica di 1.700 chilometri, seguita dalla Faenza-Nizza-Faenza di 2.200 chilometri, con il superamento dell?intero arco alpino, e dalla Faenza-Santiago de Compostela di 2.700 chilometri. I fondi raccolti lungo i percorsi hanno finanziato iniziative di aiuto all?handicap e agli anziani. Quest?anno i tredici sponsor che l?appoggiano offriranno il loro contributo per realizzare alcuni progetti ?trasversali? in favore delle tre etnie – bosniaca, croata e serba – martiri della guerra nella ex-Jugoslavia.
Undici ciclisti (di Faenza, Milano, Riolo Terme, Palermo e Fognano) sono partiti lo scorso 20 luglio dalla Piazza del popolo di Faenza e ormai si trovano già sulla via del ritorno, con tanto di pulmino di appoggio, pur reperito in extremis. Via-Mostar taglieranno il traguardo finale, a Faenza, il prossimo 10 agosto, dopo aver percorso i circa 2.500 chilometri e dopo aver attraversato i luoghi e le città-simbolo della recente tragedia balcanica. I luoghi solcati dal sangue, ora sono solcati dai leggeri pneumatici tubolari delle biciclette solidali. Da Sarajevo, il 29 luglio, uno dei ciclisti e organizzatori dell?iniziativa, Luciano Frassineti, comunicava velocemente alla moglie attraverso una linea telefonica molto precaria: «Fin qui tutto bene. Si prosegue verso Mostar».
Nel concludere l?attraversamento dei territori bosniaci, gli italiani saranno accompagnati da anche una squadra ciclistica di Tuzla, fino al confine tra Croazia e Erzegovina. Da lì, risaliranno la costa dalmata e istriana, attraversando le città di Spalato, Zara, Fiume, per giungere a Trieste.
Il tour ?Pedalare per la pace? è nato dalla collaborazione dell?associazione umanitaria faentina ?Pedalare per chi non può? con il Comune di Faenza e la Regione Emilia Romagna, che offre il suo patrocinio all?iniziativa. Preziose alleate di ?Pedalare per chi non può? si sono inoltre rilevate la locale Associazione commercianti (Ascom) e l?Associazione ricreativa e culturale italiana (Arci), entrambe già da tempo attive con propri programmi di assistenza ai profughi dell?ultima guerra balcanica.
I progetti che i ciclisti solidali permetteranno di realizzare sono due: il primo, suggerito dall?Ascom e dal Movimento unità nuova dei Focolari, è a favore del centro di coordinamento degli aiuti umanitari a Klostar Ivancic, nella Croazia meridionale; il secondo, proposto dall?Arci e dalla Legambiente, prevede la ricostruzione dell?asilo infantile di Gradacac, nel cantone bosniaco di Tuzla. «Ma non è solo questione di soldi», sostengono gli organizzatori. «Esiste un significato più esile a cui però teniamo molto e, forse, più ambizioso: vogliamo riportare su queste popolazioni l?attenzione di tutti, per far sentire meno sola questa gente che non fa più notizia solo perché la loro sofferenza non è più spettacolare come pochi mesi fa».
Per aiutarli
C/c postale n° 11796489, intestato all?associazione umanitaria ?Pedalare per la pace?, via Biasola 5, 48018 Faenza (Ravenna). Oppure c/c bancario 7575/11 c/o Banca popolare di Ravenna, filiale di Cervia.
Informazioni: Tel. 0546/664565.
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