Mondo

Il Togo sconvolto dalle violenze

L'opposizione chiama il popolo togolese a "resistere" dopo l'annuncio del vincitore delle presidenziali Faure Gnassingb

di Joshua Massarenti

Le violenze erano state preannunciate da giorni. E così è stato. Non appena il capo della commissione elettorale, Kissem Tchangai Walla, ha reso noto i risultati delle presidenziali conclusesi ieri e che vedono vincitore Faure Gnassingbé – il cui padre Gnassingbé Eyadema è morto lo scorso febbraio dopo aver guidato il Togo per 38 anni – con il 60,22% dei voti, migliaia di giovani togolesi si sono riversati nelle strade della capitale Lomé per manifestare il loro dissenso a colpi di ”ci hanno rubato la vittoria”, dando vita a scontri con le forze dell’ordine. I manifestanti hanno eretto posti di blocco in diverse aree della capitale, fronteggiando centinaia di agenti in assetto da combattimento dispiegati in tutta la città. Molti abitanti si sono barricati nelle loro case nel timore di rimanere coinvolti negli scontri.

Testimonianze drammatiche sono giunte poco fa dalla missione comboniana di Lomé in un fax ricevuto dall’Ansa di Aosta. ”Hanno appena annunciato la vittoria ed in alcuni quartieri già si sentono i colpi di fucile e l’acre odore dei gas lacrimogeni” si legge nel fax attraverso il quale i missionari esprimono “grande preoccupazione per il futuro del Togo”.

da parte sua, Jean Pierre Fabre, capo del principale partito di opposizione, l’Unione delle forze per il cambiamento, ha affermato di aver invitato la popolazione a ”resistere” in protesta dei “brogli elettorali” che avrebbero contraddistinto le presidenziali. ”Questo regime – ha detto Fabre – deve capire che non accetteremo mai Faure Gnassingbé come presidente. Né lui né suo padre – ha aggiunto – sarebbero mai capaci di vincere delle elezioni regolari”.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.