Non profit

Il tetto al 5 per mille? Il governo interverr

«Bisogna capire il ritorno per lo Stato di una misura come il 5 per mille». Intervista a Ugo Sposetti, tesoriere dei Ds

di Ettore Colombo

Ugo Sposetti, new entry di quell?Intergruppo per la sussidiarietà che annovera ormai ben 290 parlamentari (sia deputati che senatori), è uno dei diessini più coriacei e insieme più acuti. Persona dalla mentalità aperta a 360 gradi quanto, politicamente, ?iper-realista?, le sue uscite estive – sui temi di più stretta attualità politica – sono state a dir poco proverbiali: «Le feste dell?Unità sono come il marchio della Nutella, consolidate e di successo, non si vede perché dovremmo cambiar loro il nome», ha risposto a brutto muso ai super-ulivisti alla Monaco, Vassallo (e Parisi). Gli stessi interlocutori per i quali ha consigliato a Prodi di «far rientrare i cani». E cioè gli accesi sostenitori del partito ?nuovo?. A tutte le ?anime belle? di una politica che dovrebbe nascere dal niente e non costare nulla, ha spiegato – con zelo giudicato, dai suoi avversari, ?staliniano? – che «la politica costa e il finanziamento pubblico ai partiti è previsto dalla Costituzione. Le idee non costano nulla, ma propagandarle sì». Non sono questi, però, i motivi per i quali Vita ha colloquiato con Sposetti, alla consueta presentazione dei lavori dell?Intergruppo che si è tenuta all?ultimo giorno del Meeting di Rimini, ma quelli attinenti alla presentazione di un disegno di legge che vuole rendere «stabile e permanente» la disposizione – finora inserita nelle Finanziarie, prima da Tremonti nell?ultimo governo Berlusconi e poi da Ferrero, con l?aiuto di Enrico Letta, nella prima Finanziaria di Prodi ? del 5 per mille. Con un ?a margine? rivelatore: quello di uno Sposetti che si lamenta con i suoi amici dell?Intergruppo di un ?volto? del governo – quello rappresentato dal ministro Visco – «che di certo non ci aiuta?».

Vita: Onorevole Sposetti, ci sono possibilità che il 5 per mille diventi finalmente legge dello Stato?
Ugo Sposetti: Le premesse ci sono tutte. La risoluzione votata dalla Camera dei deputati, all?indomani della votazione sul Dpef, è stata accolta all?unanimità. L?Intergruppo per la sussidiarietà ha lavorato molto a tal fine, e siamo sicuri che il governo accoglierà la nostra richiesta. Sia inserendo il 5 per mille nella prossima Finanziaria, sia dando il suo assenso affinché questo provvedimento diventi al più presto legge dello Stato.

Vita: Resta aperto il problema del ?tetto?, che di fatto riduce dal previsto (dalla norma) 5 per mille ad un 3-3,5 per mille. Come sa, il mondo non profit è impegnato in una campagna di pressione sul governo e sui parlamentari perché riveda questa limitazione.
Sposetti: Sono certo che anche sul tetto di spesa (oggi fissato a 250 milioni di euro, ndr) troveremo un?intesa con il governo, visto che con Prodi ne abbiamo già parlato più di una volta. Io ho seguito personalmente tutta la trattativa e sono sinceramente fiducioso. Del resto, il tetto attuale mi pare davvero penalizzare un settore così vitale per il Paese. Faccio notare, inoltre, che si tratta di un provvedimento che non si configura tra i ?mancati introiti? per il bilancio dello Stato, ma che presenta diversi ?ritorni? per il fisco, sia in termini di maggiore trasparenza e aumento delle entrate Irpef, Iva, sia come incoraggiamento ad un comportamento virtuoso da parte dei cittadini.

Vita: Resta tutto aperto, sullo sfondo, il problema di un sistema generale di tassazione che i cittadini italiani giudicano sempre più invadente e invasivo. L?ex ministro Alemanno proprio dal Meeting ha lanciato, a nome di An, un vero e proprio ?tax day?, la Lega minaccia lo sciopero fiscale o peggio. Cosa dire?
Sposetti: Il sottosegretario Letta prima, e poi anche Padoa Schioppa hanno parlato di ?tregua fiscale? in vista della prossima Finanziaria. Io non so se è questa la via giusta, ne discuteremo all?interno della maggioranza. Di certo servono dei provvedimenti immediati e chiari per riconquistare la fiducia dei cittadini e dei nostri stessi elettori. Dobbiamo prendere un impegno chiaro, con gli italiani, e in maniera bipartisan, come cerchiamo di fare dentro l?Intergruppo per la sussidiarietà, e cioè quello di non modificare più le norme fiscali a ogni cambio di governo. Il problema, mi pare, non è quanto si paga di tasse ma sta negli eccessivi adempimenti fiscali che sono richiesti. E che vengono modificati di continuo, generando un costo non indifferente per il cittadino e invogliandolo all?elusione. Dobbiamo invece garantire chiarezza e insieme una vera ?pace? fiscale. Vita: Un?ultima domanda. Su cosa deve impegnarsi, l?Intergruppo, nella prossima stagione politica? Sposetti: Su due punti innanzitutto: una nuova legislazione per il non profit e la riforma della cooperazione. Ma anche a cambiare in modo bipartisan la legge elettorale e costruire un bipolarismo che sia davvero ?mite?.

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