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Il testo della sentenza europea

Togliere le croci dalle aule: Strasburgo dà ragione a una signora finlandese e condanna l'Italia

di Carmen Morrone

La Corte europea dei diritti dell’uomo con sede a Strasburgo, esaminando il ricorso presentato dalla signora Soile Lautsi, di Abano Teme, ha stabilito che l’esposizione del crocifisso in classe «è contraria al diritto dei genitori di educare i figli in linea con le loro convinzioni e con il diritto dei bambini alla libertà di religione».

Qui a fianco potete leggere la decisione.

La signora Soile Lautsi, italiana di origine finlandesi, mamma di due bambini di 11 e 13 anni chiedeva di rimuovere la croce dalle aule dell’istituto comprensivo statale Vittorino da Feltre di Abano Terme perché in contrasto con il suo diritto di assicurare ai propri figli insegnamenti in linea con le sue convinzioni religiose e filosofiche.

Secondo la Corte il crocefisso ha un significato religioso e può turbare a “livello emozionale” chi professa un altro credo, chi fa parte di una minoranza religiosa, o è agnostico. La laicità dello Stato non si deve limitare alla volontarietà dell’insegnamento della religione cattolica ma deve estendersi anche al divieto di praticare riti o esporre simboli legati a qualunque religione o all’ateismo. La Corte conclude che l’esposizione del crocefisso non può essere giustificata né dalla richiesta dei genitori cattolici né, come ha sostenuto il governo italiano, dalla necessità di un compromesso con le parti politiche di ispirazione cattolica.

I giudici di Strasburgo hanno accordato alla ricorrente 5000 euro di risarcimento per i danni morali subiti che lo Stato italiano dovrà pagare entro tre mesi dal deposito della decisione.


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