Salute

Il testamento biologico non decolla nemmeno su Facebook

L'esponente del Pdl aveva lanciato l'allarme: «Sul web ci sono migliaia di Dat di giovanissimi». Noi siamo andati a controllare...

di Sara De Carli

Facebook e YouTube al posto dei notai. Sembrerebbe logico che i teenager scelgano i social network per esprimere le proprie dichiarazioni anticipate di trattamento e che i «teen will» siano immediatamente «web will». Infatti il senatore Gaetano Quagliarello (Pdl) ha lanciato l’allarme: «Sul web ci sono migliaia di testamenti biologici di ragazzi tra i 16 e i 20 anni».
Sul web, però, questi documenti non ci sono. I cittadini più giovani che si sono presi la briga di piazzarsi nell’angolo buono di casa, accendere una telecamera e fare un video-testamento sono Federico, Stefano e Valeria, nati tra il 1978 e il 1982: non proprio minori da tutelare. C’è un Severino Mario, nato nel 1990, il più giovane in assoluto, che ha registrato il suo video in piazza Farnese, in una manifestazione pro-choice. Gli unici teen agers che compaiono sono quelli della II H dell’Istituto superiore Porro di Pinerolo (TO), riuniti in un gruppo di lavoro ad hoc dal professor Caputo, uno che si presenta a torso nudo e scrive: «Mi sono fatto prestare dal collega il libro di filosofia dove si parla di bioetica: essendo complicata ve la devo spiegare io» (un allarme andrebbe dato su questo).
Il web quindi decreta il disinteresse dei giovanissimi per il testamento biologico. Ma pure del resto degli italiani. Su Facebook ci sono 473 gruppi collegati al testamento biologico: uno in favore della «libera scelta di Eluana» ha chiuso a 102mila membri, ma la maggior parte si assesta sui trenta iscritti. Che sono pure poco attivi: il gruppo «Testamento biologico: sì, grazie» ha 27.536 membri ma nel sottogruppo «se dovesse capitare a me» ha solo 38 post; «Il mio testamento biologico» ha 307 membri e 47 messaggi, numeri ancora inferiori per «Testamento biologico on line». In questo flusso di chiacchiere sul tema, di testamenti veri e propri ce ne sono pochini: in genere riprendono il modulo della Fondazione Veronesi, tutti rifiutano alimentazione e idratazione, molti autorizzano la donazione degli organi, qualcuno chiede che le sue ceneri siano disperse «nell’Oceano Indiano, dove molti fiumi sacri riversano le loro acque, per unire con loro quello che di sacro scorre nel mio corpo». Su YouTube è gettonatissimo il testamento collettivo dei Casa, un gruppo musicale, ma la maggior parte dei 521 risultati sono interviste ai politici, e anche nel canale ad hoc creato in occasione della manifestazione di piazza Farnese, il 21 febbraio scorso, i video caricati si fermano a 66: tutti registrati quel giorno. E qui l’ultima annotazione: tutto quel che c’è sui social network, intorno al testamento biologico, porta la data “five months ago” o giù di lì. Cioè fine febbraio 2009. Eluana è morta il 9 di quel mese.

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