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Il test sierologico? L’arma per battere il coronavirus

Luisa Bracci Laudiero, scienziata del Cnr Immunology Network, spiega l'importanza di monitorare il Covid19 in tutta Italia e la necessità di una normativa e una gestione centralizzata di questi test da parte del Ministero della Salute. L'intervista a cura del gruppo di lavoro Zoe

di Giuseppe Bentivegna

In questo momento cruciale della lotta al Covid-19, è sempre più importante riuscire a monitorare in modo capillare la diffusione del virus tra la popolazione. Per questo, spiega la dottoressa Luisa Bracci Laudiero, scienziata del Cnr Immunology Network, oggi avremmo a disposizione l’analisi sierologica.

Attraverso lo studio di questo tipo di test, si è scoperta la possibilità di identificare all’interno della nostra popolazione, le persone che hanno contratto e sconfitto il virus. Questi soggetti, infatti, hanno sviluppato le immunoglobuline di tipo G (IgG), specifiche per il Covid-19, sviluppando anche un’immunità allo stesso.

Con il test sierologico è possibile anche capire quali sono i soggetti asintomatici. Ossia coloro i quali hanno in corso l’infezione da coronavirus, ma non sviluppano sintomi visibili, e possono essere veicolo di contagio. Questi ultimi sono identificabili attraverso il test sierologico perché hanno sviluppato delle Immunoglobuline IgM, che segnalano come il soggetto sia in una fase acuta del contagio.

Per l’applicazione rapida e capillare a livello nazionale di questo test sierologico, ha spiegato nel corso dell’intervista la dottoressa Bracci Laudiero, serve una normativa e una gestione centralizzata da parte del Ministero della Salute, che si spera possa fornire al più presto delle linee giuda e delle indicazioni precise alle singole regioni e ai centri privati. L’obiettivo è quello sviluppare una metodologia di analisi che possa fornire garanzie di sicurezza e affidabilità uguali per tutto il territorio nazionale.


Zoe è un gruppo di lavoro che da anni collabora per la realizzazione di format televisivi. In questo momento difficile, ha deciso autonomamente di produrre dei contenuti video utilizzando le piattaforme di comunicazione che il lockdown consente. L’obiettivo è quello di risultare utili, fornendo un piccolo contributo ad una corretta informazione e dando voce a tutti coloro che possano aiutarci ad interpretare questa crisi epocale. VITA è lieta di poter ospitare il loro prezioso lavoro.

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