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Il Terzo settore resta fermo ai francobolli

Rubrica: Pagina Onlus

di Antonietta Nembri

Proprio di recente il Garante per la protezione dei dati personali, comunemente conosciuto come Garante per la privacy ha emanato una delibera che autorizza al trattamento dei dati sensibili da parte degli organismi di tipo associativo e delle fondazioni. Si tratta di un?autorizzazione annuale che però non riguarda ancora una volta la possibilità di utilizzare gli elenchi telefonici, ma solo le liste elettorali. Cosa che impedisce alle onlus di utilizzare il telefono come mezzo di promozione.

L?autorizzazione è rilasciata ad «associazioni anche non riconosciute, ai partiti e ai movimenti politici, alle associazioni e alle organizzazioni sindacali, ai patronati e alle associazioni di categoria, alle casse di previdenza, alle organizzazioni assistenziali o di volontariato, nonché alle federazioni e confederazioni nelle quali tali soggetti sono riuniti in conformità, ove esistenti, allo statuto, all?atto costitutivo o ad un contratto collettivo»; inoltre a «fondazioni, ai comitati e ad ogni altro ente, consorzio od organismo senza scopo di lucro, dotati o meno di personalità giuridica, ivi comprese le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (onlus)» e a «cooperative sociali e alle società di mutuo soccorso di cui, rispettivamente, alle leggi 8 novembre 1991, n. 381 e 15 aprile 1886, n. 3818».

L?autorizzazione è rilasciata, per quanto riguarda le realtà del terzo settore, con la finalità di perseguire gli scopi previsti dallo statuto dell?ente: beneficenza, assistenza sociale o socio-sanitaria. Inoltre «il trattamento dei dati sensibili può riguardare anche la tenuta di registri e scritture contabili, di elenchi, di indirizzari e di altri documenti necessari per la gestione amministrativa dell?associazione, della fondazione, del comitato o del diverso organismo, o per l?adempimento di obblighi fiscali, ovvero per la diffusione di riviste, bollettini e simili».Occorre salvaguardare i dati sensibili.

Tuttavia, stante il rinnovo dell?autorizzazione, come ricorda Paolo Giganti del WWF, il mondo del terzo settore avrebbe voluto «un trattamento diverso. La tutela della privacy è sacrosanta. Ma si dovrebbero tenere presenti anche dei valori e delle esigenze del non profit perché l?intera normativa è legata alle attività commerciali». L?ultima autorizzazione, afferma Giganti, «di fatto è una conferma del passato».

Sulla stessa lunghezza d?onda anche Rossano Bartoli, direttore della Lega del Filo d?oro, che osserva:
«Proprio la finalità delle nostre organizzazioni è di interesse per tutti i cittadini dovrebbe permetterci di poterci mettere in contatto con tutti». In pratica, rimane sempre la possibilità di utilizzare le liste elettorali, quindi le organizzazioni di terzo settore possono utilizzare come mezzo la posta cartacea. «Certo, un tempo eravamo abituati a utilizzare le lettere, ma negli ultimi anni si è ampliato il fenomeno dell?uso di altri strumenti, il telemarketing e le email sono gli strumenti di oggi, ma non per noi», continua Rossano Bartoli per il quale, se rimane positivo il fatto di poter attingere agli elenchi pubblici, «non si tiene conto delle nuove tecniche per l?ottimizzazione dei contatti. Noi continueremo, cercando di organizzarci al meglio per essere più ascoltati in considerazione anche del nostro messaggio».


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