Movimenti
Il Terzo settore nel Pride: una mappa di associazioni Lgbtqia+ italiane
Abbiamo mappato le associazioni che operano in Italia per sostenere la comunità Lgbtqia+. Ognuna svolge un ruolo specifico nel promuovere i diritti, fornire supporto e combattere la discriminazione. A livello nazionale le più importanti sono: Arcigay, Agedo, Famiglie Arcobaleno, Arco e la Rete Lenford
Dal 1969, anno dei moti di Stonewall che segnarono una svolta cruciale nel movimento per i diritti Lgbt, si son moltiplicati i luoghi e le voci delle persone, gruppi e soggettività che si sono riunite per celebrare l’orgoglio Lgbtqia+. Le celebrazioni si sono diffuse ed estese tra i paesi di tutto il mondo e il movimento non ha cessato di allargarsi e ad includere nuove istanze: dall’acronimo Lgbt (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transessuali) si è passati a Lgbtqia+ (che include anche i Queer in generale, gli Intersessuali e gli Asessuali), per arrivare alla fine ad aggiungere il simbolo “+” che è emblema di inclusività infinita.
Oggi il mondo Lgbtqia+ italiano è un universo pieno di sfumature, fatto di una costellazione di piccole realtà, fortemente ancorate al territorio. Sono pochissimi gli enti che operano su tutto il territorio nazionale per promuovere i diritti civili, offrire supporto alla comunità e combattere la discriminazione. Tra queste Arcigay, Agedo, Famiglie Arcobaleno, Arco e la Rete Lenford.
VITA ha voluto metterci in naso per capire come si sono organizzate al proprio interno, come si finanziano, quante persone rappresentano e in che misura sono trasparenti.
Giugno è il mese dedicato all’orgoglio Lgbt, quello in cui si organizzano centinaia di gay pride. Il primo si tenne a Roma nel 2000, anno in cui ricorre la nascita in Italia dell’Onda Pride, ovvero l’organizzazione in contemporanea di tanti diversi Pride a livello locale. «Negli anni Novanta, infatti, – spiega Asia Graziano nella prefazione del volume “Pride” (appena pubblicato da Scripta Maneant Ed, scritto da Emiliano Reali e Silvia Ranfagni) – si registrava un solo Pride “nazionale”, ogni anno in una città diversa, dove confluiva tutta la comunità Lgbtqia+ del Paese».
«Oggi invece, grazie all’Onda Pride nel mese di giugno ogni città organizza la sua manifestazione generando su scala nazionale una potentissima azione condivisa, che avvolge e attraversa tutta l’Italia, pur mantenendo le sue peculiarità e identità territoriali».
Arcigay
Arcigay è la principale associazione Lgbtqia+ italiana e la più grande per numero di volontari e attivisti su tutto il territorio nazionale.
- La presidente: Natascia Maesi
- Il segretario generale: Gabriele Piazzoni
- Sito: www.arcigay.it/
- Finanziamenti: sul proprio sito ha una sezione dedicata. Da qui si possono leggere i vari bilanci https://www.arcigay.it/strumenti/trasparenza/
- Costi tesseramento: quota annuale minima di 10 € che può essere maggiorata per decisione del Comitato Territoriale
- Numero di tesserati: oltre 30mila
Famiglie Arcobaleno
Famiglie Arcobaleno Aps è una associazione indipendente nata nel marzo 2005 ed è composta da Genitori Lgbtqia+, in coppia, single o separati che hanno realizzato il proprio progetto di genitorialità, o che aspirano a farlo.
«Ci battiamo da sempre, con un costante lavoro sociale, culturale e politico, per scardinare molti dei pregiudizi rispetto alla genitorialità Lgbtqia+». Fin dalla sua costituzione, infatti, Famiglie Arcobaleno lotta contro ogni forma di discriminazione affinché la genitorialità Lgbtqia+ sia riconosciuta nell’ordinamento giuridico e nella società italiana.
- La presidente: Alessia Crocini
- Sede legale: Milano
- Sito: www.famigliearcobaleno.org
- Finanziamenti: info non disponibili sul sito
- www.famigliearcobaleno.org/trasparenza/
- Costi tesseramento: informazione non disponibile sul sito
- Numero di tesserati: oltre 6500
Agedo
Agedo è un’associazione di genitori, parenti, amiche e amici di persone lesbiche, gay, bisessuali, trans*. Si caratterizza per essere un’associazione di associazioni presenti su tutto il territorio nazionale tranne Molise e Val d’Aosta. Le 37 associazioni si occupano di accogliere e ascoltare i genitori che hanno bisogno di condividere la propria esperienza, ma si impegnano in tantissime altre attività. «Aiutiamo i genitori nel loro percorso di coming out dei figli e delle figlie e lottiamo per promuovere i diritti civili e i cambiamenti sociali nel nostro Paese».
- Il presidente è Donatella Siringo
- Sede legale: Torino
- Sito: www.agedonazionale.org
- Finanziamenti: ognuna delle 37 associazioni si autosostiene
- Costi tesseramento: fra i 15 e i 20 euro l’anno
- Numero di tesserati: ognuna delle 37 associazioni ha suoi soci
Arco
Arco è un’associazione fondata nel 2018 su iniziativa della storica rete di circoli e club dedicati alle persone gay, lesbiche, bisex, transgender e intersex sull’intero territorio italiano. Questi circoli ricreativi sono comunemente chiamati anche “gay club” o “circoli gay”. E’ l’associazione che raccoglie il più elevato numero di tesserati.
- Il presidente: Robert Dartenuc
- La sede: Bologna
- Sito: https://www.arco.lgbt/arco-associazione/
- Finanziamenti: si autosostengono attraverso il tesseramento
- Costi tesseramento: 17 euro
- Numero di tesserati: 200mila
Rete Lenford
Rete Lenford – Avvocatura per i diritti Lbgt+ è un’associazione di promozione sociale nata nel 2007. È costituita da avvocate, avvocati, praticanti, giuriste e giuristi, studentesse, studenti e soggetti di comprovata esperienza o competenza in materie Lgbti+.
- Presidente: Avv. Vincenzo Miri
- Sede: Bergamo
- Sito: www.retelenford.it/
- Finanziamenti: Informazione non disponibile
- Costi tesseramento: da 20 a 100 euro
- Numero di tesserati: informazione non disponibile
Il focus su Arcigay
In questo panorama spicca Arcigay: «Rappresentiamo la maggior parte del movimento Lgbtiqa+», spiega Gabriele Piazzoni, segretario generale da quasi 10 anni. «Si compone di 74 associazioni aderenti e comitati locali, che in sinergia e collaborazione si occupano di promuovere e diffondere nei territori i valori dell’associazione declinandoli in attività e iniziative in favore della comunità». Per i numeri che ha, sottolinea, «rappresenta l’associazione più grande d’Italia. In nessun altro Paese europeo i gruppi sono così strutturati».
Gli organi previsti dallo statuto dell’associazione sono: il congresso, il segretario generale e il presidente, il consiglio nazionale e la segreteria nazionale, il vicepresidente vicario e il vice-presidente, il collegio dei revisori dei conti e dei garanti. «Essere una rete così numerosa ci permette di essere più efficaci quando interloquiamo con la politica, quando facciamo lobbying, quando progettiamo servizi oppure organizzazione delle iniziative», chiarisce Piazzoni. «Ad esempio, noi siamo promotori del 90% dei gaypride italiani».
Quasi tutti i circoli di Arcigay sono costituiti da associazioni di promozione sociale– Aps oppure da organizzazioni di volontariato – Odv.
«Arcigay è registrata come aps, ma speriamo nei prossimi anni di poter avere al nostro interno 100 associazioni registrate al Runts – ora siamo a 74 – così da poter beneficiare di fondi dedicati alle reti associative».
A proposito di finanziamenti, spiega ancora il segretario generale, «Arcigay si sostiene attraverso diversi canali: il tesseramento; le donazioni dei privati; i bandi comunitari, nazionali, regionali. E infine attraverso contributi corporate: alcune aziende, come Interflora, scelgono di donare una percentuale sui prodotti venduti nel mese di giugno; altre come Nivea o Sephora scelgono si abbracciare alcuni progetti a sostegno di una fascia specifica di persone, come i giovani studenti nel delicato momento dei coming out».
Pur essendo consapevole di rappresentare un unicum, in Italia e in Europa, Piazzoni riconosce comunque come elemento positivo il fatto che Arcigay sia affiancata da una moltitudine di realtà meno formali, come piccole associazioni locali o collettivi studenteschi. «Questo fermento è un segnale di vitalità di un mondo in costante crescita ed espansione».
Perché un mondo così spezzettato
Il mondo Lgbtq in Italia è variegato e spesso spezzettato, caratterizzato da una molteplicità di associazioni e gruppi che operano a diversi livelli. La frammentazione in Italia riflette la complessità e la diversità della comunità stessa. Sebbene questa frammentazione possa a volte rappresentare una sfida per l’unità del movimento, essa permette anche una risposta più specifica e mirata alle diverse esigenze e problematiche affrontate dalla comunità. Le principali differenze riguardano il riconoscimento attribuito alla diversità di identità all’interno dello spettro Lgbtq ( alcune si focalizzano su gay, lesbiche, bisessuali; altre specificatamente sulle persone transgender); sulle finalità (salute, educazione, riconoscimento legale delle unioni civili, lotta alla discriminazione sul lavoro, accettazione familiare); sulle tipologie di supporto (alcune offrono supporto psicologico e legale, altre si occupano di advocacy e sensibilizzazione; altre di favorire incontri ricreativi); sugli approcci e filosofie (certe adottano un approccio più radicale e militante, mentre altre preferiscono un dialogo istituzionale e cooperativo). Infine, la distribuzione delle associazioni varia notevolmente tra le diverse regioni italiane, con una maggiore concentrazione nelle grandi città come Roma, Milano, Torino e Bologna.
Foto: Arcigay
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