Non profit

Il terzo settore in piazza. Il governo cosa risponde?

Annunciato l'incontro con il sottosegretario Musumeci

di Maurizio Regosa

Davanti al rischio che le politiche dei singoli paesi le decida l’Europa e che ogni manovra economica sia occasione per ulteriori tagli per il sociale, si è svolta stamani, davanti a Montecitorio, una manifestazione indetta dal Forum del Terzo Settore.

I diritti alzano la voce

Una manifestazione alla quale hanno aderito diverse migliaia di persone raccoltesi davanti al Parlamento per dire il loro «basta». Stop ai tagli, alla riduzione o alla chiusura di tanti servizi sociali in tutto il Paese, alla scelta di scaricare su famiglie e terzo settore i costi di una crisi ormai sempre più evidente e lungi dall’essere esaurita (come del resto ammette Confindustria che proprio stamattina ha reso note le sue previsioni per il 2012: molto ma molto caute). Oltre alla manifestazione di Roma, in contemporanea si sono svolti happening in 22 città (Torino, Milano, Como, Varese, Monza, Sondrio, Lodi, Cremona, Mantova, Pavia, Brescia, Venezia, Verona, Padova, Vicenza, Belluno, Bologna, Firenze, Ancona, Napoli, Catanzaro, Palermo). Una protesta annunciata del resto, in queste settimane divenuta ancor più urgente: fra manovrina e finanziaria si prevedono spostamenti (cioè recupero) di risorse per oltre 45 miliardi. Dunque eccoli in piazza i cittadini, i volontari, i disabili, gli anziani, gli operatori del sociale, le famiglie e i rappresentanti di oltre 100 organizzazioni del non profit italiano (da Anpas ad Anteas, da Legacoopsociali alle Acli, da Action Aid all’Auser). A dire che «i diritti sociali non sono privilegi». Ad avvertire che «lo sviluppo non si fa con l’elemosina» e ancora che «negare i diritti cancella le persone».

Uscire dalla crisi

Rispetto ai tagli al sociale, i promotori hanno spiegato stamattina diverse prospettive possibili. Che recuperino quelle risorse trasformandole in investimenti, che puntino a una riforma del welfare che deve basarsi sulla definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali, che garantiscano diritti uguali ed esigibili per tutti i cittadini del Paese, un forte aumento delle risorse destinate al sociale, una reale e concreta applicazione del principio di sussidiarietà, una misura universalistica di sostegno al reddito contro la povertà, il ripristino e il potenziamento del fondo per le non autosufficienze. «La manifestazione ha visto una grandissima partecipazione», sottolinea Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo Settore – «ha intercettato un sentire diffuso dal basso, da un forte disagio dei cittadini, stanchi di vedere i loro diritti calpestati. Ci aspettiamo il reintegro delle risorse destinate alle politiche sociali e che si dia inizio a quella riforma del welfare tanto necessaria e attesa, ma di fatto risolta nei tagli lineari». «Noi siamo per un welfare moderno» – commenta Stefano Tassinari delle Acli, «che concorre a ridurre disuguaglianze ed esclusione, ma questo è possibile solo se si riconosce nelle politiche sociali un investimento e non un costo. E invece si sono drasticamente ridotti, se non cancellati, tutti i fondi sociali, che riguardavano la non autosufficienza, i servizi sociali, le politiche per la famiglia e per i giovani, per l’integrazione degli immigrati, il servizio civile, i servizi per l’infanzia…. Questo significa avviare alla liquidazione il welfare italiano e cancellare anche tutti gli sforzi fatti per costruire sussidiarietà». Opinione condivisa da Paola Menetti, presidente di Legacoopsociali: «la situazione economica impone scelte impegnative, ma con i tagli lineari e reiterati non si affrontano gli sprechi, non si riducono le inefficienze, piuttosto si impoverisce il welfare in modo sostanziale, in primo luogo togliendogli risorse e futuro proprio sul versante dei servizi a sostegno delle persone e delle famiglie, che già in Italia è sottodimensionato sia rispetto alle medie europee».

A breve un incontro

Ad annunciarlo Lucio Babolin, portavoce della campagna I diritti alzano la voce: «nell’incontro che avremo a breve con il sottosegretario alle Politiche sociali, Nello Musumeci, ci attendiamo risposte precise e puntuali rispetto alle proposte che abbiamo avanzato. Talloneremo la politica in tutti i passaggi fondamentali che ha di fronte il Paese, a partire dalla manovra finanziaria e dalla riforma fiscale». Politica che oggi ha preferito ignorare la manifestazione cui hanno dato il loro sostegno le principali sigle sindacali (Cgil, Cisl, Uil e Ugl) e alcune e forze politiche: Pd, Udc, Prc, Partito Liberale). Dell’esecutivo, solo il sottosegretario Carlo Giovanardi ha attraversato la piazza (senza però avvicinarsi al gazebo), mentre si sono fatti vedere e hanno preso la parola diversi esponenti dell’opposizione: da Franceschini a Di Pietro, da Livia Turco a Rosi Bindi.

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