Non profit

Il Terzo settore come utile idiota?

Un commento su come l'informazione tratta il mondo del non profit.

di Riccardo Bonacina

Sono sinceramente confuso e anche un po? impressionato. Da un po? di tempo in qua mi sembra che vada di moda un nuovo sport nazionale: sparare sul non profit. Non mi sembra di sbagliare di molto a pensare che sia in atto una vera e propria campagna. Si va dagli attacchi più ovvi, di Libero o de Il Giornale. A vere e proprie operazioni editoriali come quella di Mondadori che ha pubblicato il volume del direttore di Studio Aperto, Mario Giordano, Attenti ai buoni. Libro che ovviamente ha dato adito a ulteriori articoli. Ecco qualche titolo: ?Solidali per finta, il business no-profit?, ?Fare beneficenza è facile, ma a pagamento ancor di più?. Titoli-idea che rimbalzano tra quotidiani, settimanali e rotocalchi femminili. La cosa che più mi addolora è che oltre alle obiettive inefficienze e truffe consumate sotto lo slogan della solidarietà, questi pamphlet si nutrono di articoli, libri e dichiarazioni di personaggi rappresentativi dello stesso Terzo settore, usati (speriamo) loro malgrado. Citatissimo, da Libero al libro di Giordano, per esempio, il libro di Marcon sulle ong. Citatissimi anche voi di Vita. Come preservare lo spirito critico necessario a ogni racconto, e quindi anche a quello sul Terzo settore, senza nutrire le orde fameliche di sciacalli che vorrebbero farci tornare indietro all?epoca della beneficenza, delle scuole speciali, del ?non passi lo straniero?? Non sarebbe meglio, anche da parte dei personaggi del Terzo settore e del volontariato pensare di più prima di parlare? Non sarebbe opportuno rinunciare a qualche grammo di visibilità pur di non essere usati? Cordialmente. Alberto Savoldi, Riccione Caro Alberto grazie per le domande, per nulla banali o retoriche. è vero, ormai da qualche tempo si è fatta strada l?idea che volontari, cooperanti, cooperatori, mecenati, debbano rimanere chiusi nel vecchio recinto della buona azione. L?idea ha i suoi teorici, su tutti Giuliano Ferrara che non perde occasione per chiedere: “Ma perché non vi limitate ad aiutare chi ha bisogno? Perché invece vi impicciate d?altro? Di Welfare o di sviluppo?”. È ovvio, caro Alberto, che a chi vorrebbe un Terzo settore come ?utile idiota? che si limiti a curare i guasti che il sistema produce senza curarne anche le cause, o almeno provarci, dà fastidio un settore non profit che si emancipa, che diventa sistema, che crea anche ricchezza per dare servizi migliori, che pensa a una società diversa. E allora il metodo migliore è infangarlo per impedirne la crescita, l?autonomia. Per individuare truffe e bugie basterebbe poco: che l?Agenzia onlus funzioni, per esempio. Che poi a questo gioco si presti anche qualcuno dei protagonisti del Terzo settore in cerca di gloria è storia triste e anche antica.


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