Volontariato

“Il tempo favorevole”: parole da ricordare per ripensare il futuro

Un libro prezioso, nato dall’esperienza della pandemia grazie alla chat di quattro amiche, insegna a non perdere i valori ritrovati e a coltivare la speranza, giorno dopo giorno. Ancora di più oggi, mentre inizia un nuovo lockdown da Covid

di Marina Moioli

Erano solo quattro amiche in chat. Eppure sono riuscite a pubblicare un libro delizioso, indispensabile ai tempi del Covid. Si intitola “Il tempo favorevole – Dall’esperienza della pandemia: parole da ricordare, per amare la vita (Prometheus, 204 pagine, 18 euro). Prima di essere il titolo del libro è stato però il nome della chat in cui alcune amiche un anno fa hanno raccolto, tra i tanti messaggi che stavano ricevendo sui loro smartphone, quelli che avrebbero desiderato poter rileggere con calma, “salvati” in un libro da poter sfogliare, sottolineare, annotare.

È stata la docente universitaria di Filosofia Alessandra Tarabochia, dopo una decina di giorni di lockdown, ad avere l’idea e a coinvolgere le sue amiche (Daniela Notarfonso, medico, Giuliana Fantoni e Maria Luisa Eguez, insegnanti) che non si conoscevano ancora tra di loro, ma avevano in comune l’amore per i libri e la convinzione che «insieme è meglio», perché «non si viene al mondo per vivere da soli».
Alessandra e Giuliana, milanesi, si sono ricordate di come l’arcivescovo Mario Delpini aveva iniziato l’omelia la prima domenica di Quaresima: “Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza” (2Cor 6,2). «La parola di Paolo suonava alle nostre orecchie inopportuna, maldestra e sconcertante, ma non potevamo rifiutarla o lasciarla cadere: doveva risuonare nel nostro cuore, illuminare le nostre menti, aiutarci a capire che quello che stavamo vivendo era un tempo favorevole…», si legge nell’Introduzione.
Così, durante tutta la quaresima-quarantena, lavorando insieme “da remoto”, quattro amiche, giorno dopo giorno, hanno raccolto aforismi, riflessioni, poesie, articoli, preghiere… per offrire alla memoria parole in cui trovare rifugio, alla mente e al cuore ragioni per amare la vita.

«Nella stabilitas loci di una quaresima-quarantena è nato questo libro, una specie di zibaldone, in cui si alternano toni e registri diversi: scherzoso, malinconico, ironico, pensoso… per descrivere situazioni ed esperienze, rivelare preoccupazioni e timori, esprimere esortazioni, consigli, speranze. Un percorso in cui si susseguono punti di vista, conoscenze e sensibilità diverse e si incontrano, uno dopo l’altro, l’architetto, il poeta, l’urbanista, il sociologo, il sacerdote, la psicologa, il filosofo, lo scrittore…», spiegano le autrici. Si spazia così da Seneca a Paulo Coelho, da Camus a Joseph Conrad, da John Henry Newman all’economista Luigino Bruni, da Dostoevskij ad Alessandro D’Avenia, da padre David Maria Turoldo all’urbanista Paolo Pileri, da Tucidide a Carlo Maria Martini.

Anche se il timore avrà più argomenti, scegli la speranza

Lucio Anneo Seneca

«Abbiamo raccolto note, riflessioni, preghiere, racconti, interviste occasionate dagli eventi che stavamo vivendo, ma anche brani letterari, poesie aforismi scritti tanti anni fa, in circostanze simili o anche diverse, che comunque potevano aiutare a comprendere e vivere il presente, a non lasciarsi sopraffare da quello che stava accadendo, e andare oltre… Ci stiamo ritrovate a riflettere su libertà e responsabilità, a renderci conto del valore di uno sguardo, di una carezza, di un abbraccio e di quanto si può esprimere anche solo con la voce, ad apprezzare la solitudine che riconduce all’essenziale, a riscoprire la bellezza del silenzio, e nel silenzio prenderci la libertà di sognare un altro mondo», spiega la curatrice.

Un bel giorno tutto avrà un senso. Quindi, per il momento, non farti deprimere dalla confusione, sorridi attraverso le lacrime e cerca di comprendere che tutto ciò che succede ha una ragione

Paulo Coelho


«Dai messaggi, dai commenti, dagli scritti presenti nelle pagine di questa raccolta arriva una voce concorde: la pandemia è un’occasione, oltre che una sciagura. Con un rovesciamento perentorio di visione del mondo e di valori, è necessario che si insegni un rapporto sano e naturale con il mondo esterno. Questo libro testimonia che tutti gli appartenenti al genere umano, senza alcuna distinzione, danno risposte simili nei momenti di dolore, di paura, di disperazione: anche fra chi è stato solo spettatore. E come il comune denominatore sia la speranza. Tutte le voci raccolte in queste pagine si nutrono di speranza: laica e religiosa, confidente in un Dio o in una misura tutta terrena. Tutte tendono verso un futuro che sia meno buio; verso un vivere meno faticoso; verso una vita che sia vera, e sana… e insieme», sottolinea la docente Giuliana Nuvoli nella Prefazione.

Ad arricchire il libro “Il tempo favorevole” (edito dalla casa editrice Prometheus nella collana Ricordi e testimonianze ), finora presentato solo online, ci sono anche alcune vignette dell’illustratrice Mikiko Moriguchi, che commentano i messaggi veicolati dal libro con un pizzico di ironia. Invece in copertina spicca la foto di un angelo con la Meridiana sulla Cattedrale di Chartres (un particolare nella foto di apertura) ad «indicare il tempo donato da Dio all’uomo, di cui l’uomo è responsabile: in pieno sole, il lento scorrere del tempo, esorta all’attenzione al presente che passa, invita a cogliere l’occasione nella sua unicità irripetibile». Infine, nell'Appendice, dopo la cronologia di fatti e provvedimenti, curata dall'avvocato Fiorella Landro, ci sono brani celebri dedicati alla Peste di Atene, di Firenze e di Milano.

Siate fiori che cantano. Irradiate la gioia perché il mondo sta morendo di tristezza!

Mario Delpini, Arcivescovo di Milano

Oggi, a un anno di distanza dall’avvio del progetto, mentre l’Italia si ritrova ancora quasi tutta in Zona Rossa, aiuta ed è utile allora rileggere la meditazione di Guido Dotti, monaco di Bose, intitolata “Siamo in cura, non in guerra” o le parole del vescovo di Bergamo Francesco Beschi.
E dato che il bene è contagioso e conta su ciascuno di noi per diffondersi, il libro nelle intenzioni di tutti quelli che si sono impegnati a realizzarlo, editore compreso, vuole essere un invito a sostenere con una offerta un’opera buona: quella che a ciascuno sta particolarmente a cuore oppure direttamente il Fondo San Giuseppe della Caritas Ambrosiana, istituito da monsignor Mario Delpini il giorno di san Giuseppe del 2020.

Alessandra e le sue amiche finora non sono nemmeno mai riuscite a incontrarsi tutte insieme: «Volevamo farlo per Pasqua e avevamo anche stabilito dove, a La Spezia, ma la nuova chiusura generalizzata ce lo ha impedito. Ci rifaremo presto però», dice sicura la professoressa Tarabochia. Che alla domanda: “Cosa ci ha insegnato un anno di Covid?” conclude: «L’esperienza della pandemia ci ha proposto una lezione di umiltà e di coraggio, di solidarietà, di tenerezza, d’amore. Una lezione difficile, impegnativa, occorre ripassarla, “ruminarla”, per sperare di riuscire, poco a poco, a metterla in pratica. Far tesoro di quello che abbiamo vissuto e custodire i valori ritrovati, che non vogliamo più perdere».

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