Cultura
Il teatrino per bambini che sopravvive grazie all’aiuto dei genitori
"Queste persone straordinarie e i loro figli hanno fatto quello che può sembrare una piccola cosa, pagare la quota mensile, che noi abbiamo comunque ridotto in considerazione delle difficoltà che ogni famiglia sta affrontando, hanno seguito i loro figli partecipando agli incontri, hanno acquistato i burattini che abbiamo costruito (lavorando giorno e notte!) per autofinanziarci. Insomma, hanno insegnato ai loro figli la dedizioni e il comportamento responsabile di comuni, valorosi, esseri umani"
di Redazione
Pubblichiamo la lettera aperta del Teatro Zig Zag di Catania:
«Gli Artisti sono esseri umani come tutti gli altri. Se la loro attività può essere definita effimera (ma non inutile o superflua) non lo è la loro vita, almeno dal punto di vista del segno che lascerà su questa Terra. Anzi. Probabilmente, in prospettiva storica, la vita di un Artista può essere più significativa di quella di un politico, di un imprenditore o perfino di un medico. Sappiamo che, in questa emergenza si sono spese tante parole per aiutare le varie categorie di lavoratori (anche se in concreto si è fatto poco o niente per tutti) ma quasi nessuna nel campo dell’Arte e, in particolare di quell’Arte che si nutre del rapporto di relazione tra viventi che è il Teatro. Ma lasciamo stare l’ambito nazionale, che pure è indicativo della classe politica che ci governa anche in sede locale.
Parliamo di Casa Nostra. Noi del Teatro Zig Zag di Catania, un teatrino con appena quaranta posti che opera da ventidue anni in un locale di poco più di 70 metri quadrati in via Canfora, abbiamo, finché è stato possibile effettuato le lezioni all’aperto nella nostra bellissima Villa Bellini, poi con la chiusura totale, ci siamo attrezzati, come tanti nostri colleghi, a realizzare video lezioni e a mettere in rete piccoli spettacoli, commenti, informazioni sull’Arte e sui personaggi della cultura che hanno fatto la storia e il tessuto vivo del nostro mestiere, e con un discreto seguito a giudicare dall’entusiasmo e dai ringraziamenti che abbiamo ricevuto. Qual è stato l’intervento del nostro Comune, nella fattispecie dell’Assessorato alla Cultura? Chiederci gratuitamente degli “spettacolini” da mettere sul loro sito. Praticamente quello che già facevamo, e bene. Si sa, viviamo in un Comune in continuo quanto perenne disfacimento economico. Non ci sono soldi, è il ritornello che si ripete quando si cercano contatti o semplicemente, per l’ennesima volta all’ennesima amministrazione, si va a presentarsi. Ma i soldi a volte non servono.
Cosa serve? Serve Conoscenza e Intelligenza, nel significato etimologico proprio di queste parole. Sapere cosa fanno i gruppi teatrali e proporre una rete non fatta di fotocopie ma di idee. A questo punto ci preme ringraziare dal profondo del nostro cuore le persone che veramente ci hanno permesso di sopravvivere in questa emergenza (e cioè di pagare l’affitto, le bollette, di fare la spesa per nutrirci, ecc) : il nostro pubblico e soprattutto i genitori dei nostri allievi. Queste persone straordinarie e i loro figli hanno fatto quello che può sembrare una piccola cosa, pagare la quota mensile, che noi abbiamo comunque ridotto in considerazione delle difficoltà che ogni famiglia sta affrontando, hanno seguito i loro figli partecipando agli incontri, hanno acquistato i burattini che abbiamo costruito (lavorando giorno e notte!) per autofinanziarci… Insomma, hanno insegnato ai loro figli la dedizioni e il comportamento responsabile di comuni, valorosi, esseri umani. Non ci sono soldi. Ma non ci risulta che i nostri politici abbiamo rinunciato ad un solo euro del loro stipendio.
Come mai non sappiamo nulla di loro neanche come persone socialmente impegnate? Eppure i loro figli conoscono il nostro teatrino, hanno camminato fianco a fianco con i nostri bambini piccoli attori… Dove sono? Cosa insegnano ai loro figli? Questa tragedia che ci ha travolto dal punto di vista sanitario, psicologico ed economico, ci deve insegnare soprattutto questo: non si governa se non ci si spende come esseri umani! Poi si possono avere tutte le visualizzazioni che si vogliono, vere o millantate, non si arriva al cuore della gente. Grazie, Grazie ancora ai Nostri Grandi Piccoli del Teatro Zig Zag!»
Letizia Catarraso e Filippo Aricò *Teatro Zig Zag di Catania
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