Welfare
Il Tav alla sbarra
Per la prima volta a Torino sul banco degli imputati ci andrà l'alta velocità. Il 14 marzo partirà il processo del Tribunale Permanente dei Popoli che esaminerà in particolare «le finalità e l’effettività delle procedure di consultazione delle popolazioni coinvolte e l’incidenza sul processo democratico» del cantiere valsusino
Sarà un processo diverso dai soliti quello che si aprirà a Torino il 14 marzo 2015: questa volta i militanti No Tav non saranno sul banco degli imputati ma sosterranno l’accusa. Ma per capire cosa stia succedendo bisogna fare un passo indietro.
Il controsservatorio Valsusa
Nell'autunno 2013 significative realtà associative torinesi e singole persone sottoscrivono un appello: dalla denuncia dell'accerchiamento politico, mediatico e giudiziario della ultraventennale opposizione popolare al TAV Torino‐Lyon si arriva alla proposta di promuovere iniziative alla ricerca di nuovi spiragli di democrazia. Nasce così il Controsservatorio Valsusa.
Nella primavera successiva il Controsservatorio si costituisce in associazione. In questi anni l’associazione si è occupata di diversi temi legati alla Torino – Lione, quali l’aspetto giudiziario, quello dei diritti e dell’informazione. Nasce così una collana di libri, “Quaderni del Controsservatorio Valsusa” che si inserisce appunto nelle iniziative editoriali cercando di cogliere i diversi aspetti che caratterizzano le complesse vicende del TAV Torino‐Lyon approfondendo le analisi e mettendo a disposizione documentazione specifica.
L'esposto
Il Controsservatorio Valsusa ha presentato un esposto al Tribunale Permanente dei Popoli firmato anche dal presidente e dal vicepresidente della Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone e da numerosi sindaci e amministratori. L’iniziativa è stata condivisa da numerose personalità del mondo della cultura e della scienza, di diversi paesi, che hanno voluto manifestare il loro sostegno. Il Controsservatorio si è rivolto al Tribunale Permanente dei Popoli ritenendo che nei venticinque anni trascorsi da quando si è iniziato a parlare del progetto di una nuova linea Torino‐Lyon siano stati sistematicamente violati alcuni diritti fondamentali dei cittadini: il diritto alla salute (propria e delle generazioni future), il diritto all'ambiente, il diritto a condizioni di vita dignitose, il diritto a una informazione corretta e trasparente, il diritto di partecipare alle decisioni che riguardano la propria vita. A settembre il TTP ha ritenuto ammissibile l’esposto e quindi di aprire un procedimento che esaminerà in particolare «le finalità e l’effettività delle procedure di consultazione delle popolazioni coinvolte e l’incidenza sul processo democratico».
Il Tribunale Permanente dei Popoli
In seguito all'esposto presentato dal Controsservatorio Valsusa e da numerosi sindaci e amministratori della Val di Susa, apre una specifica sessione dedicata a “Diritti fondamentali, partecipazione delle comunità locali e grandi opere”. L’accusa è violazione di diritti fondamentali dei cittadini e delle comunità locali, imputati sono coloro che cercano di imporre il TAV e altre grandi opere violando regole democratiche e negando ogni spazio di confronto. Il Tribunale Permanente dei Popoli (TPP), erede del Tribunale Russel, è composto da autorevoli personalità internazionali; da trentacinque anni indaga su violazioni di diritti fondamentali in paesi di tutti i continenti e supporta, con le sue sentenze, le lotte di popoli e comunità contro le moderne forme di schiavitù, la negazione del principio di autodeterminazione, la distruzione ambientale e le nuove manifestazioni di dittatura economica.
Il processo
Lo storico appuntamento vedrà il suo primo atto alle ore 9:30 di sabato 14 marzo nella nuova aula magna dell’Università alla Cavallerizza Reale – via Verdi 9, Torino (in allegato il programma)
All’apertura della sessione a Torino saranno presenti i componenti della giuria del TPP:
- Perfecto Andrés Ibáñez (Spagna) – Magistrato del Tribunal Supremo spagnolo
- Mireille Fanon Mendès (Francia) del Gruppo di lavoro di esperti per le popolazioni afrodiscendenti del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite
- Franco Ippolito (Italia) – Presidente di sezione e Segretario generale della Corte suprema di Cassazione italiana. È presidente del Tribunale permanente dei popoli.
- Luís Moita (Portogallo) Professore di Sociologia delle relazioni in ternazionali presso l’Università Autonoma di Lisbona
- Antoni Pigrau Solé (Spagna) Professore di Diritto internazionale pubblico presso l’Universidad Rovira y Virgili de Tarragona.
- Roberto Schiattarella (Italia) – Professore di Politica economica presso l’Università degli Studi di Camerino
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