Non profit

Il taglio è un duro colpo contro l’ambiente

Il direttore del Parco Michele Ottino: «Una regressione che preoccupa la comunità scientifica e tutti gli amanti degli animali»

di Redazione

Il taglio del 75% alle risorse del 5 per mille, previsto nel maxiemendamento del Governo alla Legge di stabilità e già ratificato dalla Commissione Bilancio, rischia di rivelarsi un ulteriore colpo per la ricerca scientifica del Parco Nazionale Gran Paradiso, in parte finanziata con questi fondi. Per lo svolgimento delle ricerche nel Parco, in collaborazione con università e centri di ricerca di livello internazionale, il servizio scientifico dell’Ente usufruisce infatti per la maggior parte di fondi europei a cui si sono andati ad affiancare negli ultimi anni quelli provenienti dal 5 per mille, donato liberamente dai cittadini.

Le indagini sulle cause del declino della popolazione di stambecco, animale simbolo del Parco, possono essere condotte solo grazie a questo tipo di finanziamenti, tra 2007 e 2008 sono stati raccolti oltre 18.000 euro, un contributo essenziale per lo sviluppo del progetto di ricerca “SOS stambecco”. I fondi sono necessari a studiare la natalità e la sopravvivenza dei capretti, i piccoli di stambecco, che per cause ancora da accertare muoiono, in misura consistente, nel primo anno di vita.

Il direttore del Parco Michele Ottino commenta: “Ci uniamo all’appello di tutte le organizzazioni non profit e degli altri enti di ricerca scientifica affinché il Governo ripristini le risorse da dedicare al 5 per mille. Le attività di ricerca del Parco, ancor più se supportate liberamente dalla scelta dei cittadini, devono essere sostenute con tutti i mezzi possibili per trovare le risposte, e quindi le soluzioni, al declino della popolazione di stambecco nell’area protetta. Una regressione che preoccupa non solo noi ma anche la comunità scientifica e tutti gli amanti degli animali”.

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