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Il suicidio è la quarta causa di morte per i giovani tra i 15 e i 19 anni
A livello globale, 1 adolescente su 7 di età compresa fra i 10 ed i 19 anni soffre di problemi legati alla salute mentale. La maggior parte delle 800mila persone che muoiono per suicidio ogni anno sono giovani
di Redazione
In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, l’UNICEF ricorda che a livello globale, 1 adolescente su 7 di età compresa fra i 10 ed i 19 anni soffre di problemi legati alla salute mentale. La maggior parte delle 800.000 persone che muoiono per suicidio ogni anno sono giovani e che il suicidio è la quarta causa di morte per i giovani tra i 15 e i 19 anni.
La metà di tutte le problematiche legate alla salute mentale inizia entro i 14 anni di età e il 75% di tutte le problematiche legate alla salute mentale si sviluppano entro i 24 anni, ma la maggior parte dei casi non viene individuata e non viene trattata.
L'infanzia e l'adolescenza sono periodi chiave in cui vengono interiorizzate stigmatizzazione e norme sociali e di genere dannose. Sia le ragazze che i ragazzi pagano un prezzo per le norme di genere radicate: ai ragazzi viene trasmesso il messaggio che essere "duri" significa trattenere le emozioni; per le ragazze le norme inique svalutano le loro vite, limitano le loro libertà, le spingono al matrimonio precoce e incoraggiano ideali di bellezza dannosi.
In Italia, prima della pandemia, la prevalenza dei problemi di salute mentale si collocava intorno al 18-20% della popolazione, ovvero tra 1.800.000 e i 2 milioni di persone minorenni. Nel 2019, si stimava che il 16,6% dei ragazzi e delle ragazze fra i 10 e i 19 anni, circa 956.000, soffrissero di problemi di salute mentale, con una prevalenza in questa fascia d’età maggiore nelle ragazze (17,2%, pari a 478.554) rispetto ai ragazzi (16,1%, pari a 477.518) e con una incidenza in aumento con l’età. Nonostante l’elevata prevalenza di problemi di salute mentale fra gli adolescenti, nel nostro paese i servizi di prevenzione e cura rimangono inadeguati. Prima della pandemia, nel 2019, solo 30 su 100 persone minorenni con un disturbo neuropsichico riuscivano ad accedere ad un servizio territoriale specialistico e solo 15 su 100 riuscivano ad avere risposte terapeutico-riabilitative appropriate. Il Comitato ONU sui diritti dell’infanzia ha raccomandato all’Italia di dotare il sistema per la salute mentale di bambini e adolescenti di sufficienti risorse umane, tecniche e finanziarie.
L’UNICEF Italia ha lanciato la petizione "SALUTE PER LA MENTE DI BAMBINI E ADOLESCENTI", che ha raccolto in poche settimane oltre 7.000 firme. L'obiettivo è quello di mobilitare l’opinione pubblica affinché sostenga le raccomandazioni che l’UNICEF rivolge ai Ministri della nuova Legislatura competenti in materia per garantire investimenti e azioni di qualità volte a supportare e proteggere la salute mentale di ogni bambina, bambino e adolescente. L’UNICEF Italia ha anche elaborato, in occasione delle recenti elezioni politiche, il documento di proposte “Le cose da fare: agenda per l’infanzia 2022-2027”, individuando la salute mentale come una delle priorità sulle quali chiede al prossimo Governo di intervenire.
I rischi di sviluppare problemi di salute mentale sono particolarmente acuti per i soggetti più vulnerabili, ad esempio coloro che vivono in contesti di emergenza umanitaria e con scarse risorse, coloro che devono affrontare violenze, incuria e abusi in casa, bambini e adolescenti rifugiati e migranti o coloro che convivono con disabilità. In diversi contesti, anche la provenienza e il genere possono giocare un ruolo nel determinare gli sviluppi della salute mentale.
Il cronico sottofinanziamento dei servizi e le interruzioni dovute al COVID-19 hanno fatto sì che bambini e giovani non ricevessero il sostegno di cui avevano bisogno. Nei Paesi a basso e medio reddito, tra il 76% e l'85% delle persone non riceve alcun trattamento per i propri problemi di salute mentale e mancano programmi mirati basati su dati, capacità del personale e finanziamenti duraturi per la salute mentale e il sostegno psicosociale di bambini e famiglie. Le gravi lacune esistenti nell'assistenza alla salute mentale sono il risultato di una storica carenza di investimenti e di interventi per la promozione, la prevenzione e la cura della salute mentale.
L'UNICEF invita i governi e i partner del settore pubblico e privato a intraprendere subito azioni urgenti per promuovere la salute mentale di tutti i bambini, gli adolescenti e le persone che se ne prendono cura, per proteggere coloro che hanno bisogno di aiuto e per prendersi cura dei più vulnerabili, tra cui:
- Investimenti immediati nella salute mentale dei bambini e degli adolescenti in tutti i settori, non solo in quello sanitario, per sostenere un approccio alla prevenzione, alla promozione e alla cura che coinvolga l'intera società.
- Integrare e diffondere interventi basati sulle evidenze scientifiche in tutti i settori della salute, dell'istruzione e della protezione sociale, compresi i programmi per la genitorialità che promuovono una presa in carico attenta e responsabile e sostengono la salute mentale dei genitori e di chi se ne prende cura; garantire che le scuole sostengano la salute mentale attraverso servizi di qualità e relazioni positive.
- Rompere il silenzio che circonda le problematiche di salute mentale, affrontando la stigmatizzazione e promuovendo una migliore comprensione della salute mentale e prendendo sul serio le esperienze dei bambini e dei giovani.
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