Non profit

Il Sud riparta dal Sud

Un racconto fuori dagli stereotipi

di Redazione

Che cosa sta davvero succedendo nelle regioni del Meridione e nelle Isole e nei tanti e diversi territori che le compongono, nel bene e nel male? Sei pagine per capire di più il Mezzogiorno attraverso le sue voci
e le sue storie. E per capire come può ripartireNel dibattito sul divario produttivo e di sviluppo accusato dal Mezzogiorno rispetto alle regioni del Centro-Nord, prevalgono tre filoni di analisi. Il primo, ravvivato dal recente saggio di Gianfranco Viesti (Mezzogiorno a tradimento, Laterza), concentra l’attenzione sull’efficienza delle amministrazioni pubbliche del Mezzogiorno. Un secondo (Svimez), preferisce mettere in rilievo eccellenze e punti di particolare criticità del sistema socio-economico meridionale e la domanda di infrastrutture moderne. Un terzo, infine, insiste nel provare a calcolare i costi della criminalità e dell’illegalità che condizionano lo sviluppo economico e sociale del Sud. Su un aspetto tutti concordano: senza il contributo delle regioni meridionali sarà difficile per questo Paese ripartire. Ma come rimettere in moto il Mezzogiorno, dove trovare un tasto rosso d’accensione che funzioni non solo per l’incerenitore di Acerra ma per tutte le regioni del Sud?
In primo luogo bisognerebbe uscire dagli stereotipi e dalle letture univoche. Viesti, in un libro del 2003, Abolire il Mezzogiorno, sosteneva, giustamente, che c’è «la necessità di eliminare lo stereotipo che consente di non guardare mai che cosa sta davvero succedendo nelle regioni del Sud e nelle Isole e nei tanti e diversi territori che le compongono, nel bene e nel male, e di spiegare sempre tutto, semplicemente, adducendo il motivo che il Mezzogiorno è il Mezzogiorno, cioè altro rispetto all’Italia». Guardare cosa sta davvero succedendo nelle regioni del Sud è quello che proviamo a fare in queste pagine. E al Sud succedono tante cose, anche nuove. E il nuovo Mezzogiorno esprime una domanda politica molto precisa: normalità, legalità, scuola decente, formazione professionale, pubblica amministrazione efficiente. Quello che qui vi proponiamo è un racconto che speriamo aiuti a capire come società ed economia, coesione sociale ed efficienza produttiva privata e pubblica, possano e debbano ricominciare a camminare insieme. Cominciando dai territori e dalle piccole storie dei soggetti capaci di mettere in campo innovazione e progettualità. La progettualità che ha trovato, per fare solo un esempio, una via privilegiata per esprimersi nei bandi della Fondazione per il Sud (due anni e poco più di storia comune tra fondazioni d’origine bancaria e terzo settore); 2mila progetti per l’ambiente, il patrimonio storico e culturale, lo sviluppo locale, l’educazione, presentati da centinaia di associazioni e cooperative spesso tra loro consorziate. Un’esperienza, con tutti i suoi limiti, che indica anche una strada per gli investimenti possibili: valorizzare risorse che ci sono.

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