Non profit

Il sottosegretario Scotti lancia la «via italiana» per gli aiuti allo sviluppo

di Paolo Manzo

Per il sottosegretario agli Esteri con delega?
?per la Cooperazione allo sviluppo, Vincenzo Scotti «l’Italia manterrà gli impegni assunti verso i Paesi in via di sviluppo ma con un percorso diverso». Per Scotti il “percorso diverso” include una diversa tabella di marcia verso l’obiettivo finale, assunto a livello internazionale, che prevede di destinare lo 0,7% del Pil dei Paesi ricchi ai Paesi più poveri entro il 2015. Scotti ha sottolineato che il mancato raggiungimento dell’obiettivo intermedio (0,51% del Pil entro il 2010) non sarà raggiunto da molti altri partner europei. Pertanto, «è necessario un confronto a livello del Consiglio europeo che coinvolga anche i ministri delle Finanze». La speranza è che l’appello di Scotti sia raccolto da Tremonti e dai suoi omologhi continentali. Al più presto.
Oxfam International attacca?
?frontalmente l’ipocrisia delle dichiarazioni “programmatiche” al vertice Fao: «Sono solo buoni sentimenti, che non bastano a nutrire il miliardo di affamati del pianeta». Inoltre «i 20 miliardi di dollari annunciati al G8 di luglio sono solo un miraggio, ma non ci possiamo permettere l’ennesimo fallimento». La speranza è che Oxfam sia presto smentita. Da fatti concreti però, e non solo da parole.

L’UE ha approvato progetti in Colombia?
?per 30 milioni di euro. Lo ha annunciato l’ambasciatore capo della delegazione della Commissione Europea in Colombia ed Ecuador, Fernando Cardesa, spiegando che i fondi saranno impiegati nella prima fase dei programmi di Sviluppo e pace nel Paese latino-americano, dove i rifugiati interni sono 3 milioni, più che in Afghanistan. 10 euro a rifugiato, una goccia nel mare.

Il presidente eritreo Isaias Afwerki ha detto?
?che nel 2010 non ci sarà più gente che muore di fame nel suo Paese in un momento in cui si aggrava rapidamente il problema della sicurezza alimentare in molte aree del Corno d’Africa. Good news.

L’Onu ha lanciato un appello?
?per raccogliere 2,8 milioni di euro per garantire beni di prima necessità ai rifugiati e rispondere ad una possibile epidemia di malattie nei campi in Kenya dove vivono oltre 300mila profughi minacciati dalle piogge.


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