Formazione
«Il sostegno è aumentato»
Lo dice il ministro Gelmini che avverte a non strumentalizzare il disagio: «i numeri sono numeri»
di Redazione
“Solidarietà” agli insegnanti precari è stata espressa dal ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini che stamattina ha illustrato, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi, le novità dell’anno scolastico 2010-2011. “A queste persone – ha detto Gelmini – va tutta la nostra solidarietà, anche in maniera concreta”.
Gelmini ha affermato che il tempo pieno è aumentato. Gettando acqua sulle polemiche, ha sottolineato che “i numeri sono numeri” e ha evidenziato che “il tempo pieno è aumentato, per il biennio 2009-2011, del 3,5%. Nel prossimo anno scolastico le classi a tempo pieno, grazie all’eliminazione delle compresenze, passeranno da 36.493 a 37.275”. E veniamo al sostegno. «Nell’anno scolastico 2010-2011 gli insegnanti di sostegno aumentano di tremila posti, passando da 90440 a 93100. Non è vero, come qualcuno ha scritto, che li abbiamo tagliati. L’anomalia è in come le Asl certificano la disabilità». «Alcuni abusi ci sono – ha proseguito – noi stiamo monitorando la situazione. Non deve essere sperperato denaro pubblico per disabili che non esistono, e faccio in questo senso un appello alle autorità sanitarie».
Il ministro ha quindi lanciato un appello a tutte le forze sociali “a non strumentalizzare il disagio. Occorre evitare – ha evidenziato il ministro – una spettacolarizzazione del disagio a fini politici. Ma impegnarsi per soluzioni percorribili”. Gelmini ha quindi rivendicato l’attività del governo per risolvere la questione a partire dal decreto salva-precari. “I precari che noi abbiamo ereditato – ha sottolineato il ministro – sono un numero spaventoso. Se si considerano precari anche coloro che hanno fatto una sola supplenza sono oltre 200 mila i precari a fronte di 700 mila insegnanti già impiegati stabilmente nella scuola. E’ necessario che la politica del passato faccia autocritica perché – ha sottolineato – sono stati distribuiti posti non necessari che la scuola non è in grado di assorbire. Nessun governo – ha concluso – può assorbire 200 mila precari”.
Il ministro ha poi sottolineato che per il momento non c’è nessun incontro in programma per oggi con gli insegnanti precari da giorni in sciopero della fame. ”Adesso non li incontro, per il semplice motivo che stiamo perfezionando degli accordi”. ”Protestano senza essere ancora stati esclusi. E’ una protesta legittima – ha sottolineato il ministro – ma non motivata. Non si tratta di persone licenziate ma che presumono di non avere un posto di lavoro. Ma il ministero – ha aggiunto – non ha completato le operazioni. Vedremo quanti precari risponderanno positivamente agli accordi con le Regioni. Se poi preferiscono l’indennità di disoccupazione…”.
Il ministro ha comunque assicurato che una volta completate le operazioni riprenderà ad incontrare i precari. Ma non in queste giornate perché, ha detto Gelmini, ”non voglio essere coinvolta in contrapposizioni politiche che avrebbero un impatto negativo sull’avvio dell’anno scolastico”.
Quanto ai test d’ingresso all’università il ministro Gelmini si è detta “contraria all’abolizione” e convinta che “ci debba essere un modo oggettivo per selezionare decine di migliaia di studenti che vogliono accedere alla facoltà di Medicina”. Certo, ha sottolineato, “ci sono margini di miglioramento ma sono limitati. Qualcuno propende per far pesare di più il voto di maturità dei ragazzi ma – ha aggiunto – oggi non c’è una misurazione oggettiva dei ragazzi al termine della scuola superiore”, non quindi questa la strada migliore.
Inoltre da quest’anno “non si potranno superare i 50 giorni di assenza. Pena la bocciatura”. Questo, ha sottolineato il ministro, anche nella prosecuzione della “linea del rigore”, intrapresa sinora.
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