Mondo

Il sostegno a distanza batte la crisi

Oltre 1,5 milioni di italiani lo scelgono come arma contro la povertà

di Gabriella Meroni

Liberare dalla fame? A sorpresa l’aiuto privato di milioni di cittadini attraverso il Sostegno a Distanza sembra rivelarsi uno degli strumenti più adotatti. I numeri certificano infatti che una valida risposta alla miseria e alla malnutrizione proviene dal SaD, un fenomeno pratico in Italia da 400 organizzazioni impegnate in 110 paesi nel mondo e praticato da oltre 1,5 milioni di privati cittadini.«In Italia, nonostante la crisi, il settore del Sostegno a Distanza continua a crescere grazie a bambini e adolescenti, che si profilano come attori principali nel coinvolgimento delle famiglie nel SaD» dice il coodinamento di associazioni. Sarebbero, infatti, proprio i bambini a stimolare la costruzione di un ponte ideale tra le famiglie e i loro coetanei nel Sud del mondo, bambini che istintivamente desiderano aiutare e che chiedono ai loro genitori di poter sostenere a distanza un loro coetaneo.

Continuità e sussidiarietà, queste le parole chiave per comprendere il fenomeno SaD, che si realizza attraverso progetti di cooperazione allo sviluppo, come intervento strutturale e non emergenziale sui territori dei PVS, con un ruolo primario per la popolazione dei beneficiari.

In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, ForumSaD, che coordina e rappresenta 88 associazioni italiane del settore coinvolte in 1600 progetti nel Sud del Mondo, ribadisce dunque il suo impegno nella promozione e nella tutela del Sostegno a Distanza come prezioso strumento per la costruzione di capitale sociale per lo sviluppo, tanto nei paesi destinatari degli interventi quanto nei paesi donatori.

L’obiettivo comune è l’affermazione, attraverso la lotta alla fame e alla miseria, di società in cui prevalgano i valori dell’equità, della tolleranza, della solidarietà e della partecipazione civile, tanto a Nord quanto a Sud del mondo.

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