Formazione
Il sistema di valutazione dimentica l’inclusione
Il nuovo e tanto atteso sistema nazionale di valutazione delle scuole italiane dimentica di inserire la qualità dell'inclusione degli alunni disabili tra i criteri da monitorare. Una svista clamorosa nella patria dell'integrazione scolastica
«Se una scuola si confronta con tutte le altre scuole italiane e con il resto del mondo chiedendosi dove può migliorare, i primi ad essere avvantaggiati sono gli studenti»: ci diceva così il sottosegretario Elena Ugolini nell’intervista con cui ci spiegava la ratio del regolamento del sistema nazionale di valutazione, approvato dal Governo lo scorso 8 marzo. Ma può la valutazione di una scuola non tener conto di quanto la stessa scuola è inclusiva? In Italia poi, prima nazione al mondo a puntare sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilità? Sembra impossibile, ma il ministero l’inclusione pare essersela scordata. Nello schema di regolamento non c’è nessun riferimento alla valutazione della qualità dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità. La denuncia della clamorosa svista arriva da Fish e Fand, che hanno inviato una lettera al Capo dipartimento per l’istruzione Lucrezia Stellacci e ad altri dirigenti del Miur, per chiedere che «l’Osservatorio ministeriale sull’inclusione scolastica dedichi il suo prossimo incontro a una serie di tematiche connesse allo schema di regolamento».
In particolare i due presidenti, Pietro Barbieri e Giovanni Pagano, mettono in luce alcuni passaggi del regolamento stesso dove sarebbe opportuno inserire un riferimento esplicito all’inclusione scolastica, che deve essere «una componente ineliminabile del sistema nazionale di valutazione». Inserire tra gli indicatori della valutazione anche alcuni criteri relativi all’inclusione scolastica è fondamentale per due motivi: da un lato per individuare le scuole che necessitano di correggere le loro prassi didattiche, per migliorarne i risultati anche a favore degli alunni con disabilità; dall’altro per individuare le scuole in cui si realizzino già casi di inclusione di qualità, da segnalarle come esempi di eccellenza in una logica positiva di emulazione. La lettera entra nel dettaglio chiedendo che il Ministero individui o l’invalsi individuino come “livelli essenziali” alcuni indicatori strutturali, di processo e di esito concernenti la qualità dell’inclusione scolastica; chiedendo che nella formazione di dirigenti, ispettori e valutatori si faccia riferimento anche alla qualità dell’inclusione scolastica; che l’INDIRE , che dovrà supportare le scuole nella definizione di piani di miglioramento della qualità dell’offerta formativa e dei risultati degli apprendimenti degli studenti metta tra i suoi obiettivi programmatici l’inclusione scolastica.
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