Politica

Il silenzio di Tremonti sulla Social card

di Riccardo Bonacina

«Avevo il Dixan in mano, anche una confezione di orzo e una scatola di tonno ma mi è venuto un presentimento: vuoi vedere che non funziona? Allora ho preso la tessera e ho chiesto alla commessa di digitare i numeri, io non vedo bene. Non era stata caricata. Avevo i soldi stretti nell’altra mano, già tutti contati, e glieli ho dati e così è finita. Non l’ho più usata». Maria Pia, 67 anni, è fuggita via dal supermercato di Viareggio rossa in viso, e meno male che non c’era nessuno in fila. Comunque in quel supermercato non ci tornerà più. La denuncia è stata raccolta da Mi manda Raitre venerdì 9 gennaio e rilanciata oggi da La Repubblica in un’inchiesta di Antonello Caporale.Scrive Caporale: «Sono in 520 mila a dicembre a chiedere la social card, infatti (…) chi completava le pratiche entro il 31 dicembre, aveva diritto a 120 euro (ottobre, novembre e appunto dicembre) di partenza. Una corsa verso il nulla. Perché il 30 dicembre, con ottimismo natalizio, l’Inps – che doveva accertare il reddito – dichiarava di aver ricaricato 330 mila tessere. Le altre erano vuote. Migliaia di italiani si sono ritrovati così in mano una patacca. (…) Duecentomila tessere vagano scoperte di tasca in tasca, sospese o respinte. Duecentomila italiani, forse di più, le possiedono senza poterle utilizzare. Alcuni (pochi) lo sanno. Altri, molti altri, che non sanno, vanno incontro alla sciagura».

Presentata lo scorso 26/11/2008 la Social card, infrastruttura per la lotta alla povertà, potenzialmente interessante (questo il giudizio espresso su Vita ma anche su lavoce.info), rischia oggi davvero di far arrossire di vergogna chi la presentò allora. Un classico tremontismo, il ministro si bea così tanto delle sue idee che poi non si preoccupa della loro messa in opera. Presentata come Carta destinata a 1.300.000 poveri, oggi è stata consegnata e accreditata a sole 375mila persone, 216mila vagano con la tessera fantasma. E all’appello mancano ancora 600/700mila poveri. Fu così anche per il 5 per mille, lui si accontentò di averlo varato, se poi era senza copertura finanziaria a lui non interessava. Così, però, non si governa, al limite si fa un libro in più, caro Tremonti. Si vergogni lei e non la signora Maria Pia.


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